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Ancora una volta sono stato invitato a partecipare alla trasmi | Dott. Stefano Manera

Ancora una volta sono stato invitato a partecipare alla trasmissione "Fuori dal coro" di Mario Giordano.
Il motivo dell'invito: parlare delle cure effettuate negli ospedali a inizio pandemia perché, a detta della giornalista che mi ha contattato, "ancora oggi c'è molta confusione e noi vorremmo fare chiarezza."
Ed ecco che in questi casi si rispolvera il dottor Manera che fa sempre comodo e mette a posto le cose.

Ho rifiutato per una serie di motivi, non per ultimo il fatto che ogni intervento viene tagliato brutalmente: l'ultima volta venni intervistato per più di un'ora, ma di tutto il mio discorso furono mandati in onda (forse) 45 secondi.
Altra motivazione, per me importante e indicativa, aver invitato bene o male sempre le stesse persone e aver creato dei veri e propri testimonial poco clinici, ma con tanta visibilità e che avevano giocato un ruolo prevalentemente politico (proprio come ha fatto anche Radio Radio, per intenderci).

Dicono che Giordano stia rivelando tutto, goccia a goccia.
Questo è un nuovo metodo di gatekeeping: si rivelano verità, ma in TV e non in tribunale.
Quindi tutto diventa un grande spettacolo.
La gente non vive più nella realtà, vive negli spettacoli.
E se negli spettacoli i cattivi sono condannati, nella realtà possono farla franca.

Nell'era mediatica dei social e dell'intelligenza artificiale si possono creare tutte le realtà parallele che si vogliono.
Basta motivare il fruitore medio per farlo vivere in quelle realtà virtuali e farsele bastare.
Per farlo bisogna anche creare dei personaggi, gente che ripete sempre la stessa solfa e che magari incute sempre quella giusta dose di paura per tenere alta la soglia di attenzione.
Se si riesce a far questo il gioco è fatto, gli ascolti e i like saranno assicurati, così come le amicizie politiche e i ritorni di interesse.

Tutto quello che vi sto raccontando è sotto i vostri occhi.
Occhi che anche molti "risvegliati" tengono ostinatamente chiusi, delegando la protesta a cabarettisti improvvisati, a new guru o a personaggi che fino a 3 anni fa non sapevano come sbarcare il lunario.

Il fatto che la maggior parte dei "personaggi antisistema" sia stata candidata alle ultime elezioni ne è la prova.
Così come lo è il fatto che la maggior parte di chi si è sbattuto duramente, ma non ha ceduto alle lusinghe politiche, sia stato messo da parte, molto spesso gettandogli addosso fango, se non addirittura merda.

Tra i tanti, vorrei citare Mauro Scardovelli, uomo che si è speso molto per la causa sin dai primissimi giorni (e ancor prima), fino ad essere ricoverato per un brutto crollo psicofisico.
Lui ci aveva provato a riunire un po' di persone in maniera trasversale e proprio per potersi riunire a Sacrofano, ritenendo importante e impellente la riunione ed estremamente penalizzante la cancellazione dell’evento, ritenne (sbagliando profondamente, e glielo dissi chiaramente), di cedere alle imposizioni.
Rendendosi conto immediatamente dell’enorme errore commesso, con grande umiltà, chiese scusa pubblicamente in un video.
Io conosco Mauro personalmente e so molto bene quello che ha cercato di fare e come la pensa.
Errare è umano, chiedere scusa non è da tutti ed è qualcosa di estremamente raro ed apprezzabile.

Come Mauro tanti altri.

Questo è il "modus operandi" e ciò che è stato fatto anche "grazie" all'opera vergognosa di illustri "antisistema" sbucati dal nulla e che lavorano esclusivamente a favore del proprio ego e con un preciso intento mosso dal motto "dividi et impera".

Così da tempo ho deciso di abbandonare questo circo Barnum.
Ho deciso da tanto che non desidero utilizzare un lessico violento.
Ho deciso di portare un altro tipo di messaggio fondato sulla consapevolezza e sull'unione, conscio del fatto che comunque è impossibile cavare sangue dalle rape.
Avrò sicuramente meno visibilità, non sono più stato invitato alle manifestazioni o nelle trasmissioni (tranne rare eccezioni), ma almeno quando guardo la mia immagine riflessa allo specchio non mi viene voglia di coprirla con un velo pietoso, fiero della mia integrità.