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Lo spam “nigeriane” rappresenta una particolare tipologia di f | 🆘 Spam & Pishing Scan 🔥

Lo spam “nigeriane” rappresenta una particolare tipologia di frode informatica, che si riassume, in pratica, nel tentativo, da parte di malintenzionati, di ottenere l’accesso, con un pretesto o con l’altro, al conto bancario dell’utente-vittima, oppure di sottrarre denaro a quest’ultimo, con varie modalità truffaldine.
Il pretesto che va per la maggiore, nell’ambito delle cosiddette e-mail “nigeriane”, è costituito dall’apparente necessità, per il mittente del messaggio di posta fraudolento, di dover trasformare in contanti, ovvero incassare, una grossa somma di denaro. Lo spammer, di solito, sostiene di avere a disposizione cifre che ammontano a milioni e milioni di dollari, le quali, tuttavia, sono state acquisite in maniera non del tutto legittima, oppure vengono custodite aggirando, in qualche modo, le leggi vigenti. Può trattarsi, ad esempio, di somme relative ad investimenti stranieri, o magari di sovvenzioni erogate dall’ONU, anch’esse illegalmente carpite. L’autore del messaggio spiega poi che, per i suddetti motivi, egli non può depositare il denaro nelle banche locali e provvede quindi ad informare il destinatario dell’e-mail di aver urgentemente bisogno di un conto aperto presso un istituto bancario estero, sul quale poter trasferire l’ingente somma di denaro “sporco”. Un’altra tipica variante abitualmente narrata dagli spammer “nigeriani” consiste nell’asserire che il cospicuo importo è stato accumulato in maniera del tutto legittima, oppure è stato ricevuto in eredità, ma a causa dell’instabilità politica che regna nel paese di residenza, l’ingente somma non può essere incassata localmente.
In un modo o nell’altro, quindi, viene richiesto al destinatario dell’e-mail di fornire assistenza per le operazioni di incasso dell’importo milionario. Come lauta ricompensa per l’eventuale aiuto prestato, viene poi offerta una somma che può variare dal 10% al 30% dell’importo indicato nel messaggio di posta elettronica.
I truffatori “nigeriane” confidano nel fatto che gli utenti più ingenui ed inesperti concedano loro la possibilità di accedere al proprio conto bancario, allo scopo di poter eseguire la transazione finanziaria richiesta. Non è difficile prevedere il risultato di tutto ciò: i malintenzionati preleveranno agevolmente tutto il denaro custodito sull’account bancario messo ingenuamente a disposizione; l’importo illecitamente sottratto se ne andrà, quindi, verso una destinazione sconosciuta. In alternativa, i malfattori sono soliti chiedere alla potenziale vittima del raggiro una somma di denaro decisamente contenuta (alcune migliaia di dollari, in genere) rispetto alla ricca “ricompensa” che si prospetta a breve per l’utente; il “piccolo” importo richiesto si rivela necessario – a detta dei truffatori – per la corretta attuazione e il buon esito del piano previsto. Naturalmente, una volta ricevuta tale somma, i “nigeriani” scompaiono “misteriosamente” dalla scena. Talvolta, poi, i malintenzionati cercano addirittura di persuadere il destinatario del messaggio a recarsi in Nigeria, oppure in un altro paese caratterizzato da una situazione socio-politica alquanto instabile; una volta giunta sul posto, la vittima della frode diverrà inevitabilmente oggetto di pericolosi e concreti ricatti, tentativi di estorsione e minacce di ogni genere.