2022-07-07 10:41:51
7 luglio 1960,
Reggio Emilia.
Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri, Afro Tondelli sono uccisi dalle forze dell’ordine. Sono tutti iscritti al
Partito comunista italiano e stanno partecipando alle proteste esplose in tutta Italia, contro il governo
Tambroni, democristiano eletto con i voti dei fascisti del
Msi.
Quel giorno la Polizia sparò, ad altezza d’uomo, 182 colpi di mitra, 14 di moschetto e 39 di pistola. I segni dei proiettili sono ancora ben visibili nella piazza della città emiliana.
Il governo e lo stato avevano dato un ordine preciso: tutto era lecito per reprimere la protesta operaia e popolare. Infatti nessuno ha pagato per questa strage, questore e poliziotti sono stati tutti assolti.
La ferocia repressiva tuttavia non servì a molto: dodici giorni dopo il governo
Tambroni fu costretto a dimettersi, travolto dalla rivolta di massa.
Ricordiamo nel 62° anniversario i morti di
Reggio Emilia, “Sangue del nostro sangue, nervi dei nostri nervi”!
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