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LA DISTOPIA SANITARIA Il Ministro Schillaci ha colto l’occasi | La mia salute non è in vendita

LA DISTOPIA SANITARIA

Il Ministro Schillaci ha colto l’occasione del Ferragosto per deliziarci con due nuove circolari che, lette insieme al nuovo piano vaccinale 2023-2025, anticipano gli sviluppi futuri.
Nel piano vaccinale, scritto sotto dettatura dell’UE e dell’OMS, i vaccini sono descritti come articoli di fede di una nuova religione, doverosi per il loro alto valore etico e sociale. Si prevede, attraverso l’anagrafe vaccinale e la sua integrazione con il fascicolo sanitario elettronico (FSE) la schedatura di tutta la popolazione. Per raggiungere l’obiettivo della vaccinazione di tutti il piano vaccinale prevede un’ampia operazione di propaganda. Chi non desidera farsi inoculare uno o più vaccini è descritto come esitante. L’esitazione è dovuta a ignoranza o alla scarsa fiducia verso il sistema sanitario. Gli esitanti, soprattutto tra i medici ed operatori sanitari, vanno rieducati.
L’approccio per ora morbido è confermato dalle due circolari.
La prima abolisce finalmente l’obbligo dell’isolamento domiciliare per i positivi al test PCR. Tuttavia, incuranti del fatto che i tamponi siano inutili e abbiano una percentuale molto elevata di falsi positivi, gli scienziati del ministero della salute continuano a raccomandare ai “positivi” le misure di sicurezza come l’uso delle mascherine, inutili e dannose come i tamponi.
L’altra circolare dà le indicazioni per attuare la nuova campagna vaccinale. Il ministero ci informa trionfalmente che uscirà un nuovo vaccino Covid-19. Sarà stato approvato, penseranno gli ingenui. E invece no. La circolare anticipa che l’approvazione da parte di EMA e AIFA è prevista per la fine dell’estate o l’inizio dell’autunno e che le prime dosi arriveranno a partire dal mese di ottobre.
Vale la pena fermarsi a riflettere.
Il ministro già sa che i nuovi vaccini saranno approvati. E lo sanno anche le case farmaceutiche che, senza aspettare l’approvazione, hanno già avviato la produzione perché il nuovo farmaco sarà disponibile pochi giorni dopo l’approvazione che tutti danno per certa.
Fino a che punto, verrebbe da chiedersi, continueranno ad abusare della nostra pazienza e della creduloneria del pubblico?
L’approvazione dell’EMA e dell’AIFA è una foglia di fico e al ministero non hanno nemmeno il buon gusto di aspettare che sia pubblicata per mantenere la sceneggiata del prodotto scientificamente testato. È tale l’ansia di avviare la vendita dei nuovi vaccini che il ministro ha sentito l’esigenza – il 14 agosto – di avvisare tutti affinché la macchina burocratica fosse pronta. I destinatari del nuovo prodotto sono gli anziani, i cosiddetti fragili, gli operatori sanitari e naturalmente le donne in gravidanza. Sono lontani i tempi in cui i medici vietavano categoricamente alle donne incinte di assumere qualsiasi farmaco per proteggere il bambino che portavano nel grembo.
Oggi la nuova religione ha preso piede. Chi muore o rimane malato a vita non deve preoccuparsi, come ci ha assicurato la Corte costituzionale. Se sopravvive prenderà una misera pensioncina e se muore i suoi eredi potranno spartirsi il ricco bottino di un indennizzo che può arrivare fino a circa 75mila euro.
Che fare?
È essenziale non sottoporsi mai ai tamponi. La narrazione si regge sui test PCR. Se tutti smettessero di farli il gioco finirebbe.
Vanno revocati, poi, tutti i consensi al trattamento dei dati del FSE. Si può fare dal sito della Regione di residenza.
Infine, stiamo lontani dalla sanità pubblica. È una scelta che costa, ma affidarsi ad un sistema il cui scopo dichiarato è vendere farmaci e non prendersi cura delle persone è rischioso. Per uscire dalla sanità pubblica non occorre fare nulla di particolare. Basta non rivolgersi al medico di base o alle strutture pubbliche. In questi tre anni abbiamo imparato a conoscere i medici veri e a distinguerli dai servi del regime.
Alessandro Fusillo
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