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Prima ancora, le decisioni sono accompagnate da un comunicato | La mia salute non è in vendita

Prima ancora, le decisioni sono accompagnate da un comunicato stampa (come è stato all'indomani della celebre udienza a discussione pubblica del 30 novembre scorso).

Il testo pubblicato nella Gazzetta Ufficiale fa interamente fede e prevale su quello del sito internet, in caso di divergenza.

A questo punto due notizie, una cattiva e una buona: la cattiva è che le sentenze 14, 15 e 16 esistono davvero, la buona è che sono di "rigetto" il che significa, come spiegato, che non sono valide per tutti e non vincolano i giudici che, quindi, possono decidere anche in difformità alle sentenze stesse. Sarà anche possibile sollevare altre questioni di legittimità con diverse motivazioni. Ed è nostra intenzione farlo!

Detto questo, è chiaro che le sentenze 14, 15 e 16 della Consulta sono di chiaro stampo politico e del tutto sganciate non solo dal rispetto della Costituzione stessa ma da ogni evidenza scientifica. Basti pensare che l'assunto da cui partono è che il vaccino sia servito a prevenire il contagio! E meno male che le stesse motivazioni prevedano espressamente che si deve valutare se le scelte del legislatore siano state in linea con le risultanze scientifiche del momento: ricordiamo alla presidente Sciarra che l'udienza si è tenuta il 30 novembre ma Janine Small -direttore commerciale Pfizer, aveva dichiarato in sede di Parlamento Europeo che nulla sapevano circa la capacità imminizzante del virus. Per altro, al governo-legislatore che ha emesso il DL 44/2021 sarebbe bastato attenersi alle schede tecniche dei sieri per sapere che erano atti solo a prevenire la covid-19, malattia causare dal virus Sars-Cov2! Assunti ormai notori, che in senso tecnico giuridico significa che non hanno bisogno di essere ulteriormente dimostrate, ma di cui la Consulta non ha tenuto conto. Ricordiamo infatti che la Corte Costitizionale è composta da 15 giudici, nominati per un terzo dal presidente della repubblica -e ci siamo capiti- per un terzo dal parlamento in seduta comune -e ci risiamo capiti- e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa (art. 135 Cost.): un chiaro organo politico dunque, le cui decisioni sono senza appello in Italia, potendosi impugnare solo in sede europea. Serve aggiungere altro?
Tanto dovevamo.

Avv. Valeria Panetta e Avv. Manola Bozzelli vicepresidenti di Associazione Arbitrium

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