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https://t.me/osservatoriolegaleffettiavversi Vaccinazione rac | La mia salute non è in vendita

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Vaccinazione raccomandata…

La Legge 210/1992 ha previsto un indennizzo per le reazioni avverse derivate da vaccinazioni OBBLIGATORIE. Cosa è previsto invece per chi, “NON FORMALMENTE” obbligato, si sia “comunque” vaccinato ed abbia subito una reazione avversa? In altri termini, cosa è previsto per le vaccinazioni “RACCOMANDATE”?

La Corte Costituzionale il 23 giugno 2020 in tema vaccinazione raccomandata contro l’epatite A (sentenza 118/2020) ha confermato che non c’è differenza qualitativa tra obbligo e raccomandazione in quanto l’obiettivo strategico istituzionale è comunque di mirare alla più ampia immunizzazione, indipendentemente se “l'effetto cooperativo” derivi da un obbligo o da una persuasione, dall’evitare una sanzione o piuttosto dall’aderire a un invito.
L’indennizzo mira infatti a scopi di solidarietà sociale e pertanto va riconosciuto per il solo fatto di aver “cooperato” al “bene comune”, al fine di non lasciare sul danneggiato l’intero costo di un beneficio anche collettivo a cui la propria azione ha contribuito. L’ultima ratio presuppone quindi che la vaccinazione del singolo abbia “cooperato al bene comune”.

Tralasciando se la VACCINAZIONE ANTI SARSCOV2 si sia dimostrata nei fatti adeguata a conseguire il bene comune di interrompere il contagio, interessa confermare che anche chi non sia stato oggetto di espresso obbligo può accedere al beneficio indennitario, pur dovendo, si badi, superare il vaglio dell’accertamento causale tra malattia e vaccinazione.

Altro è poi il risarcimento del danno, su cui torneremo.