Get Mystery Box with random crypto!

Nel citare frasi prese dell'opera, spesso noi tralasciamo i nu | Rivolta contro il mondo moderno

Nel citare frasi prese dell'opera, spesso noi tralasciamo i numerosi riferimenti specifici, nomi, fatti e libri menzionati nella stessa. Lo scopo delle nostre omissioni è quello di mostrare al lettore l'idea, l'osservazione nella sua forma più pura; questo sempre nell'ottica che quello che ci proponiamo di fare è invogliare all'approfondimento, dare un piccolo contributo a quella formazione tradizionale che si acquisisce solo con molta pazienza.
Abbiamo deciso di riportare un brano relativo a Stati Uniti d'America ed Unione Sovietica, tema che abbiamo già trattato, con un "aggiornamento" al testo per come lo abbiamo trovato nel libro: alla luce del fatto che Evola è morto due decenni prima del crollo dell'Unione Sovietica, vi faremo vedere come, dando una sistemata alla forma, sia possibile riconoscere la validità della sostanza, perché nell'osservare il tempo non vediamo solo una cronologia di eventi, ma un mutamento dello spirito.
Nel mondo moderno «tutto ciò che è guadagno, realtà e azione in senso materiale non» avrà «mai sulla bilancia dei valori» «minor peso rispetto a quel che può venire da una linea di dignità aristocratica. Così», per i moderni, «l'utile è il criterio del vero e» «il valore di ogni concezione, persino metafisica, va considerato nella sua efficacia pratica, la quale poi» «finisce quasi sempre col voler dire economico-sociale. Il cosiddetto pragmatismo è uno dei segni più caratteristici per l'intera civiltà» moderna, «escludente del tutto l'Io e la coscienza come principio sostanziale. La conseguenza di questa teoria tipicamente "democratica" è che tutti possono divenir tutto alla condizione di un certo addestramento e di una certa pedagogia, ossia che l'uomo, in sé, è una sostanza informe plasmabile come» la società «vuole che egli sia». «La potenza che» «ha la pubblicità» «si spiega del resto proprio con l'inconsistenza interna e la passività dell'anima» del moderno, «che per tanti riguardi presenta le caratteristiche bidimensionali non della gioventù, ma dell'infantilismo».
Prendetevi un attimo per sorridere.
Ricollegandoci all'introduzione di questo messaggio, sappiamo che il moderno può ritenere che una delle caratteristiche, in senso utilitaristico (tanto per restare in tema), della cultura sia quella di permettere di capire meglio le cose. Sempre il moderno, però, ha bisogno di meraviglie spicciole, sorprese che lo facciano sentire vivo, progetti verso il basso (il "concreto"), speranze nelle quali crede e non crede allo stesso tempo, la "cultura" serve quindi a rassicurarlo: ciò che ha già vissuto e chiama "il presente" rientra in uno schema chiaro nella mente di qualcuno che sta dalla "nostra" parte e che, se lo vogliamo, ci potrà spiegare tutto in termini semplici. L'uomo della tradizione, invece, comprende il vero presente sì perché viene dal passato, ma soprattutto perché egli affina la sua padronanza nel vedere la verità, non facendosi perciò ingannare nel momento in cui un avvenimento si palesa, se non proprio prevedendo lo stesso quando era futuro, perché naturale conclusione di un processo; un processo di degrado il più delle volte, ma non sempre, nel mondo moderno.