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Gli ultimi messaggi 61

2022-10-27 12:51:59 MARIA CARTA, l'Artista della Sardegna e cosa accadde nel suo ultimo anno di vita
Maria Carta è l'artista più importante che la Sardegna abbia mai avuto.
Non l’avevo mai incontrata e mi sarebbe piaciuto molto intervistarla, anche perché in quel periodo avevo iniziato a passare le mie estati in Sardegna e spesso mi vedevo con Andrea Parodi dei Tazenda.
Per caso mi sono imbattuto in una Domenica In dove Maria Carta diceva a Pippo Baudo che era molto malata e chiedeva di andare al Festival di Sanremo. Non fu invitata.
All’inizio di giugno 1993, Andrea Parodi mi chiese di andare all’evento, Ichnos, che Leonardo Marras stava organizzando nell'anfiteatro naturale del santuario Santu Antinu a Sedilo, vicino a Nuoro. Io stavo terminando la mia prima stagione di Roxy Bar ed ero stanco. Così dissi di no. Poi lui pronuncio le parole magiche:
“Ci sarà anche Maria Carta”
Così il 13 giugno 1993 ero a Ichnos e l’ho incontrata. Lei era felicissima, anche perché mi disse che voleva andare a Sanremo per farsi intervistare da me, perché sapeva che io facevo sempre il programma dietro le quinte. Alla fine della nostra conversazione, le ho detto che, se voleva guarire, doveva venire a Bologna e l’avrei portata alla Engel di Forlimpopoli, dove cambiandole alimentazione e con gli olii essenziali BeC l’avrebbero aiutata. Lei accettò.
Si occuparono di lei con due massaggi al giorno. Stava rifiorendo. Il problema era che d’estate tutti noi saremmo andati in Sardegna, a Porto Coda Cavallo. Così Bruno, il mio amico speciale che aveva inventato i prodotti BeC ed era anche un maestro di vita, propose di portare con noi Maria e due massaggiatori per continuare la terapia.
Così avvenne.
Abbiamo passato l’intero mese di agosto 1993 insieme. Maria venne col figlio David. Era felicissima. La portammo con mio gozzetto anche sotto l’isola di Tavolara, che lei aveva sempre visto solo dall’aereo.
Il 10 agosto, la notte di San Lorenzo, organizzammo un concerto per lei dove tornò a cantare. C’erano anche i Tazenda e Marcello Pieri. Fu un boom. La strada da Porto San Paolo a San Teodoro era bloccata per tutta la gente che voleva venire. Nella piazzetta di Porto Coda Cavallo riuscirono ad entrare “solo” 2.500 persone.
A mezzanotte riuscimmo a far suonare la sua “A Badda” in tutte le radio sella Sardegna.
Io feci poi venire anche un cameraman e con Maria andammo in vari luoghi della Sardegna facendo un documentario del suo racconto. Girammo ore e ore di materiale, in vari luoghi. Cantò l’Ave Maria nella chiesa di Saccargia. Ci portò nel suo paese Siligo, dove mi raccontò l’infanzia difficile per una ragazza bellissima e per questo invidiata da tutti. Andammo a trovare la sua madrina, a cui i genitori l’avevano affidata. Ho dovuto documentare i suoi pianti. L’ho portata a Torralba, al nuraghe sia Santu Antine, dove mi aveva raccontato che da bambina era andata in trance. E successe di nuovo. Entrò in un’altra vita e cercava la cappella del nuraghe, dove iniziò a declamare un lamento di cui, una volta rientrata in sé, non ricordava nulla. Siamo andati al pozzo di Santa Cristina e su Monte San Giovanni nel Supramonte. Lì è successa un’altra cosa magica. E io continuavo a documentare questa magia con la telecamera Betacam e tutti i discorsi tra noi con la piccola telecamera Hi8.
Verso la fine di agosto, Leonardo Marras organizzò un concerto a Cagliari e tutti i giornali scrissero che Maria Carta era rinata.
Ma l’estate era finita e ognuno ritornò nella sua casa.
Lei rifece gli esami e, miracolosamente come dissero i medici, le metastasi al fegato erano sparite e l’ultima, quella grande, si era notevolmente ridotta. Lei però trovò sul letto la valigia che aveva fatto per lasciare questa terra in seguito alla profonda delusione per essere stata abbandonata dal suo compagno e padre di suo figlio.
Decise di affidarsi nuovamente ai medici che la bombardavano di prodotti chimici.
... Continua nel posto successivo ...
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2022-10-26 18:38:09 EMILIANO TOSO traduce col pianoforte vibrazioni universali a 432 htz
Emiliano Toso è un Biologo Cellulare e Musicista Compositore a 432Hz.
Dopo la laurea in Scienze Biologiche, ha conseguito il dottorato in Biologia Umana presso l’Università di Torino con specializzazione in basi molecolari e cellulari. Ha intrapreso così un’importante carriera scientifica che lo porterà a lavorare per 16 anni responsabile del gruppo di Biologia Molecolare presso un istituto di ricerca in ambito internazionale.
Accanto a questa sua ricerca scientifica, coltiva contestualmente una profonda ricerca di crescita personale e la sua passione per la musica e per la composizione.
Nel 2013 Emiliano Toso stravolge la sua vita realizzando un sogno: incide il suo primo album: TRANSLATIONAL MUSIC.
Questo disco, che inizialmente doveva essere un auto-regalo, inizierà a diffondersi sempre più divenendo un vero e proprio progetto di integrazione tra Biologia e Musica.
Supportato ed affiancato dal Dott. Bruce Lipton, da questo momento inizierà ad essere invitato in tutto il Mondo come relatore a conferenze internazionalI e per tenere concerti che integrano scienza e musica.
La sua attività di biologo/musicista compositore lo porterà a viaggiare in Italia ed all’Estero coinvolgendo ogni anno migliaia di persone, aprendo convegni di personaggi di spicco internazionale quali Bruce Lipton, Gregg Braden, Donald Walsch, il Dott. Franco Berrino, La Prof.ssa Lucageli, Deepak Chopra e molti altri.
Traducendo le vibrazioni universali e favorendo il benessere fisico ed emozionale, le sue composizioni sono utilizzate in centri olistici, in laboratori di ricerca scientifica quali l’istituto Marques di Barcellona, ed ospedali come il San Raffaele di Milano, il Bambin Gesù, il Gemelli di Roma e l’Ospedale Salesi di Ancona, dove per la prima volta al mondo è stato effettuato un intervento chirurgico con un pianoforte a coda in sala operatoria.
Ho conosciuto Emiliano Toso nell’ambito della lunga maratona di Co-Scienza e mi sono collegato nuovamente con lui durante la mia diretta We Have a Dream del 18 febbraio per farmi raccontare lo spettacolare lungometraggio sulla sua musica “Waterlife” realizzato da Gabriele Fonseca a Venezia con i ballerini Beatrice Carbone e Luca Giaccio

https://www.optimagazine.com/2022/10/26/emiliano-toso-traduce-col-pianoforte-vibrazioni-universali-a-432-hz/2445632
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2022-10-25 21:58:11 Guarda e condividi la diretta di WE HAVE A DREAM 25.10.22 con DOLCENERA, GAZOSA, LUSI IL LUPO, DENISE BATTAGLIA, NIMBY su Youtube:


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2022-10-25 14:59:24 ROBERTO FABBRI arrangia per chitarra 14 capolavori di Lucio Battisti
Chitarrista bravissimo, anche se più noto all’estero che in Italia, Roberto Fabbri è da poco ritornato da un lungo e fortunato tour negli USA che lo ha visto esibirsi alle Hawaii, Portland e Los Angeles.
Mi sono già collegato in passato con lui durante le mie dirette di We Have a Dream e l’ho anche invitato ad esibirsi live al Premiato Circo Volante del Barone Rosso.
Torno ad occuparmi di lui perché ha appena pubblicato un libro con la trascrizione di arrangiamenti che ha fatto intervenendo su 14 brani di Lucio Battisti. Naturalmente al libro è allegato il CD che contiene le sue esecuzioni con la sua chitarra classica, in maniera delicata e affascinante.
Roberto ha detto, nel presentare il progetto:
“Quando Hal Leonard mi ha dato l’opportunità di realizzare queste trascrizioni, ho capito di poter concretizzare un mio antico sogno. Quale chitarrista, di qualsiasi estrazione esso sia: classica, jazz, pop, non ha mai suonato una canzone di Battisti? Nessuno!!! Questi brani sono nel nostro DNA perché Battisti prima ancora di essere un cantautore era un chitarrista ed anche bravo! Praticamente quasi tutte le introduzioni dei brani sono affidate ad una chitarra e una chitarra è sempre presente per tutta la durata degli stessi. Io però volevo alzare “l’asticella”, dimostrare che i suoi pezzi sono musica pura, come le canzoni dei Beatles che hanno avuto innumerevoli versioni strumentali, i brani di Battisti meritavano di avere una loro versione strumentale che ne mettesse in risalto l’assoluto valore compositivo anche a prescindere dai meravigliosi testi di Mogol, quale strumento migliore quindi della sua amata chitarra?”
Roberto ha suonato tutti i brani con la sua meravigliosa chitarra Ramirez, lo stesso strumento usato dal grande Andrés Segovia.
Chiaramente, mentre li ascolti, ti viene spontaneo cantare con la mente le canzoni, tanto sono così indissolubilmente legate ai testi di Mogol.
Di tutti i brani Roberto ha realizzato un video che lo riprende mentre sta suonando, tranne che per “Amarsi un po’”, per il quale è stato girato un vero videoclip dalla regista Sara Ceracchi.
I 14 brani su cui ha lavorato per tanto tempo Roberto Fabbri, arrangiando e riarrangiandoli fino ad ottenere un risultato eccellente, sono:
“Amarsi un po’”, “Dieci ragazze”, “E penso a te”, “Emozioni”, “Fiori rosa, fiori di pesco”, “I giardini di marzo”, “Il mio canto libero”, “Il tempo di morire”, “Io vorrei… non vorrei.. ma se vuoi”, “La canzone del sole”, “Mi ritorni in mente”, “Non è Francesca”, “Pensieri e parole” e “Un’avventura”.
Durante l’intervista abbiamo mostrato i video di “Amarsi un po’”, “Non è Francesca” e “Io vorrei… non vorrei.. ma se vuoi”.

https://www.optimagazine.com/2022/10/25/roberto-fabbri-arrangia-per-chitarra-14-capolavori-di-lucio-battisti/2444732
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2022-10-24 22:17:07 Guarda e condividi la diretta di Evolversi nella Verità - Let's Spend Tonight Together 24.10.22 da Youtube:


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2022-10-24 12:55:31 Quando rientro a Bologna, mi chiudo in studio con il mio fido compare Gianni Gitti, un vero genio delle immagini e della tecnologia. Montiamo il video unendo il mio girato con i Krisma alle immagini del processo a San Patrignano. Il brano ha un ritmo forte, così diamo velocità alle immagini. Il video è spettacolare. Lo guardiamo e riguardiamo soddisfatti.Poi vado a dormire. Il giorno dopo, quando torno in studio, Gianni ha la faccia del bambino che ha fatto una marachella. Dice che è intervenuto sul video che avevamo detto essere finito. Nel suo immenso archivio di immagini, ha trovato un vecchio filmato realizzato dal movimento futurista dell’inizio ‘900. Così mi mostra il risultato. Le immagini sono mescolate a chiodi, disegni strani. Lo trovo stupendo, anche perché, come al solito, non capisco come abbia fatto. Ancora non ci sono gli effetti digitali e tutto avviene su nastri magnetici. Il videoclip ha acquistato ancora può potenza. Non ne avevo mai visto uno così forte prima. Lo ascoltiamo ad alto volume ed è incredibile.
Lo mando alla Carosello e… feedback negativo. Sono sconvolti. Hanno paura. Trovano la scusa che nel video ci sono persone che potrebbero fare casino. Io gli dico che sono disposto a firmare la liberatoria dove mi assumo tutte le responsabilità, ma non accettano. Sono scioccati dalla forza di questo filmato. In quel periodo tutti i videoclip sono pieni di colori, belli. Spopolano i Duran Duran con “Rio” o “Save a prayer”. Questo “Be Bop” lo trovano inquietante e non lo accettano. Chiaramente non pagano neppure la cifra concordata.
Sono molto deluso, però nel frattempo sto preparando un reportage sul processo di Rimini a Vincenzo Muccioli e San Patrignano, così decido di metterlo come sigla finale.
Questa sarà l’unica volta che il video di “Be Bop” sarò mostrato alla televisione.
Oggi, a distanza di quasi 40 anni, dopo che Cristina raggiunto da poco Maurizio nell’altra dimensione, dove da tempo c’è anche Vincenzo Muccioli, ho deciso di raccontare questa storia e di mostrare “Be Bop”.

https://www.optimagazine.com/2022/10/24/be-bop-dei-krisma-lincredibile-storia-del-video-censurato-per-vincenzo-muccioli-e%EF%BF%BC/2443188
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2022-10-24 12:55:30 "Be Bop" dei Krisma, l’incredibile storia del video censurato per Vincenzo Muccioli e…
Inverno 1985, ho realizzato il video di “Be Bop” dei Krisma che, per la sua intensità e per le immagini del processo e della condanna a Vincenzo Muccioli e San Patrignano, è stato censurato dalla casa discografica e mai pubblicato.
Sono un grande amico dei Krisma, oltre ad essere stato non grande fan di Maurizio fin dai tempi di “Cinque minuti e poi”. Li conosco di persona nel 1980, quando vengono a Bologna per partecipare a “Vota la Voce”, grazie al boom del loro “Many Kisses”, un milione di copie vendute. Facciamo tardi la notte a parlare e ad entusiasmarci a vicenda.
Quando arrivo in televisione nel 1983 con “Bandiera Gialla”, li chiamo come ospiti e do loro anche la sigla finale della seconda edizione con “Signorina”. Anche Vasco Rossi impazzisce per i Krisma e decidiamo di far registrare a Maurizio di nuovo “Cinque minuti e poi” con il retro originale “Un’ora basterà” e di pubblicarlo in vinile rosso per l’etichetta Bollicine di Vasco. Allego il 45 giri al periodico “Be Bop a Lula”, che ho creato con Bonvi e dove Vasco scrive, tanto che dopo due anni gli consegneremo la tessera da giornalista.
Periodicamente vado a trovare i Krisma nella loro casetta di legno a Gignese, sperduta nel verde delle colline sopra il lago Maggiore. In una di queste occasioni, nel gennaio 1985, dopo aver parlato intensamente come al solito, mi portano a mangiare in un ristorantino sperduto nei monti. Andiamo con due macchine, perché poi io mi fermo alla pensione dove avrei dormito.
Maurizio è un vulcano di idee, un entusiasta per natura. Cristina si sovrappone ai suoi discorsi e mi sembra di ascoltare in stereo parole e parole che si uniscono. Debbo prestare molta attenzione per captare la velocità e genialità di questa coppia.
Io fra poco inizierò una nuova edizione di “Be Bop a Lula”, il mio programma su Italia 1. La sigla iniziale è il brano omonimo nell’interpretazione originale di Gene Vincent. Mi viene l’idea di proporre a Maurizio di fare una nuova versione di questa canzone da utilizzare come sigla iniziale. Lui ne è entusiasta.
Dopo aver cenato, ripartiamo per scendere, io per andare nella pensione a dormire e loro per andare a casa. Stiamo percorrendo la stretta e buia strada di montagna piena di tornanti, quando improvvisamente Maurizio inchioda la macchina davanti a me. Io rischio di tamponarlo. Scende e corre verso di me. Abbasso il finestrino e lui, con un volto raggiante come un bambino, mi dice:
“Ho l’idea!”
E inizia a cantarmi “Be Bop” in maniera sincopata. Non ha nulla a che vedere con la versione originale di Gene Vincent. Io, ormai ubriacato da tutto l’entusiasmo di questa giornata, gli rispondo:
“Perfetto, bellissimo”
Lui, felicissimo, rientra in macchina e ripartiamo.
I Krisma registrano il brano che, con Vasco, affidiamo per la distribuzione alla Carosello, l’allora etichetta di Rossi. La Carosello mi commissiona un video.
Nel frattempo sto seguendo il processo a Vincenzo Muccioli e San Patrignano. Il 16 febbraio 1985 c’è la sentenza di condanna a un anno e 8 mesi per Muccioli e io documento con la telecamera tutto, compreso l’ira dei genitori che hanno avuto figli salvati da Vincenzo. Mi viene l’idea di inserire queste immagini nel video che debbo fare.
Salgo di nuovo a Gignese portando con me la telecamera Betacam, un tot di videocassette e batterie. So che passerò l’intera giornata a registrare. Ho anche il Nagra, un registratore ultra professionale, con il nastro di “Be Bop” per fare il playback.
Con i Krisma ci divertiamo un sacco.
... CONTINUA NERL PROSSIMO POST...
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2022-10-23 17:21:21 https://vm.tiktok.com/ZMFkYNBf8/
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2022-10-23 11:47:56 nei 5 anni di ragioneria ero ribelle, anarchico. Ecco il ricordo di una mia compagna di classe
Anna Maria Bianchi è stata una mia compagna di classe nei 5 anni di ragioneria al Marconi di Bologna. Ieri ci siamo ritrovati quasi tutti per un pranzo e lei ha raccontato quanto ero fuori di testa. Questo soprattutto negli ultimi due anni, che coincidevano con le contestazioni di fine anni '70.
Il giudizio con cui mi hanno ammesso all'esame di quinta ragioneria la dice tutta:
"Elemento ribelle, anarchico, insofferente di ogni forma di disciplina. Non ha mostrato interesse per nessuna materia tranne che per diritto ed economia"
Sono stato salvato nel giudizio dal prof. Cabiaia, che stravedeva per me anche se io non amavo né diritto né economia.



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2022-10-22 20:20:27 Ricordi: la musica ai tempi della ragioneria alla fine anni '60… Quelli eran giorni…
Maurizio Cioni era il mio compagno di banco e di ribellioni ai tempi della ragioneria al Marconi di Bologna. Lui è stato quello che mi ha aperto gli occhi, e le orecchie, sulla nuova musica rock, vendendomi l'album dei Cream "Disraeli Gears”. L’episodio l’ho ricordato nel video “La musica mi ha salvato la vita?” che trovi su YouTube e Red Ronnie Tv
Oggi abbiamo fatto un pranzo noi della sezione C del Marconi e, dopo un po’, ho rivisto Maurizio. Abbiamo ricordato quei tempi. Il concerto di Jimi Hendrix a Bologna, che lui ha visto e io no perché non conoscevo ancora Jimi. Il primo concerto mio visto insieme a lui: i Canned Heat a Firenze allo Space Electronic, dove come gruppo supporter c’erano le Madri che fecero anche “I got a line on you” degli Spirit e “You Don’t love me” di Mike Bloomfield e Al Kooper. Poi il concerto dei Jethro Tull a Milano. Io ho visto i Pink Floyd nel 1971 a Brescia. Lui mi ha raccontato di Jeff Beck e di artisti che ha visto nel mio Roxy Bar, come Ben Harper, Robert Plant, Trilok Gurtu.
Abbiamo vissuto un’era meravigliosa, anche se allora non eravamo pienamente consapevoli della magia che ci circondava.



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