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Rivolta contro il mondo moderno

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Gli ultimi messaggi 2

2023-06-05 14:57:18 CHE ASPETTANO?
di Lorenzo Parolin


Di chi è la colpa della crisi?

La colpa è da addebitare per intero all’egoismo di ciascun essere umano. Dove ognuno pensa ad abbellire e ad arricchire la sua celletta privata si destruttura e si spoglia il resto dell’alveare, che entra in crisi.

Non si tratta di una carestia generale, ma di un travaso di ricchezza, perché il PIL mondiale continua a crescere. Solo che, quelli che si abbuffano lo fanno nella penombra e passano inosservati, mentre quelli che stringono la cinghia, gridando la loro disperazione, fanno notizia.

Di chi è dunque la colpa della crisi?

Sicuramente degli egoisti di grossa taglia, ma non meno colpevoli sono i piccoli egoisti che gridano rassegnati la loro impotenza anziché superare il loro egoismo ed ergersi potenti in forma associata contro i pochi soverchiatori. Sono o non sono numericamente la stragrande maggioranza? E allora, che aspettano a dominare il loro egoismo (sé stessi) e difendersi in gruppo?

Poniamo di partire da una situazione di equilibrio in cui tutti abbiano beni in misura uguale, ed introduciamo l’egoismo. Subito i più forti si appropriano dei beni dei loro vicini, e questi non riescono ad opporsi alla rapina a causa del loro individualismo egoistico che li rende incapaci di fare lega tra di loro. Così l’egoista forte si rafforza sempre di più e l’egoista debole si indebolisce sempre di più. L’egoista debole, benché stremato, dovrebbe smettere di cercare soluzioni da solo, pensando in primo luogo a salvare sé stesso; la soluzione passa obbligatoriamente attraverso la forza del gruppo. L’equilibrio fondato sull’egoismo è dunque instabile: ogni piccola perturbazione innesca oscillazioni divergenti che si amplificano fino a portare al collasso il Sistema. L’altruismo, invece, genera forze che favoriscono lo smorzamento delle perturbazioni e il mantenimento del controllo. Il predominio e la schiavitù sono gli approdi naturali degli esseri egoisti, sono le due facce opposte dello stesso male.
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2023-06-04 01:30:39 Tuttavia in un'epoca in cui le nuove generazioni occidentali vengono su avendo come modelli figli di papà, ereditiere, gente che vende la propria immagine al miglior offerente (youtuber, tiktoker, influencer), e in cui il rapporto tra livello degli introiti e livello del contributo lavorativo è integralmente saltato, forse ricordare queste banalità può avere uno scopo.
600 views22:30
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2023-06-04 01:30:39 IL LAVORO

di Andrea Zhok

Nelle ultime discussioni è riemerso abbastanza spesso un ritornello critico intorno al tema del lavoro. L'argomento suona più o meno così: "Mica si deve sgobbare per fare soldi, anzi lavorare non è un modello di vita, non è un esempio virtuoso, di più il lavoro è qualcosa di cui bisogna liberarsi." E questa cosa è persino presentata come un recupero delle "autentiche istanze della sinistra" (e, in effetti, forse è davvero così). Ora, siccome questo punto è solo apparentemente banale, due parole di precisazione vanno spese. Mi trattengo dall'avviare una discussione retrospettiva sull'annoso problema di cosa vada inteso come "lavoro", sulla differenza tra lavoro alienato e disalienato, lavoro produttivo e improduttivo, ecc. Sono tutte interessantissime discussioni svoltesi negli ultimi due secoli (dagli scritti jenesi di Hegel, agli scritti giovanili di Marx, alle rielaborazioni di Gramsci, fino alle obiezioni dei postmoderni.), che però richiederebbero un saggio autonomo. Venendo alle cose di base, è innanzitutto del tutto chiaro che esistono lavori con caratteristiche molto diverse, con condizioni di sfruttamento molto diverse, condizioni di usura diverse, orari diversi, stimoli diversi, ecc. ecc. Dunque generalizzazioni come "nel lavoro l'essere umano si realizza" o al contrario "nel lavoro l'essere umano si aliena" possono semplicemente essere vere talora e false talaltra. Sappiamo, perché ci è stato spiegato dal barbuto pubblicista di Treviri un secolo e mezzo fa, che nel contesto capitalistico la tendenza generale - in assenza di resistenza - è verso una compressione tendenziale delle condizioni di lavoro: aumento degli oneri e riduzione dei compensi. E', incidentalmente, quello che sta succedendo a tutti noi da anni. Fare resistenza a questa tendenza è doveroso a meno che uno non brami la schiavitù, e chi non mette in piedi un'adeguata resistenza, banalmente, verrà spremuto e buttato. Questo è l'ABC. Fare resistenza a questa tendenza però NON è fare resistenza al lavoro, ma allo sfruttamento del lavoro. Confondere questi due piani è un errore grave. Si possono immaginare modi di lavorare migliori (molto, molto migliori, invero), si possono immaginare pressioni e vincoli lavorativi minori, si possono immaginare orari lavorativi ridotti, ecc. Ma c'è un inderogabile punto di fondo che rende il lavoro un'attività di valore morale: finché le cose di cui ci nutriamo, le cose che vestiamo, le case che abitiamo, gli oggetti che utilizziamo, ecc. saranno prodotti con l'apporto di lavoro umano, in qualunque società, presente, passata o futura, dare il proprio contributo lavorativo sarà semplicemente un primario dovere morale. L'odierna ampia divisione del lavoro fa spazio per forme di lavoro estremamente diverse, che richiamano capacità, investimenti, forme di fatica difficilmente commensurabili. Ma sono tutti contributi al prodotto sociale. E prodotto sociale del lavoro c'è sempre stato da che esiste la specie umana e continuerà ad esserci per il prevedibile futuro. Chi pensa di sottrarsi a tale contributo non compie un atto emancipativo, bensì un atto parassitario. Sappiamo bene che spesso siamo messi tutti nelle condizioni di esercitare il nostro lavoro male, in modo inefficiente, frustrante, ed è perfettamente comprensibile che qualcuno sotto queste condizioni non percepisca più di dare un effettivo contributo e tenda a ritrarsi dal lavoro. Può capitare e capita. Questa però è una disfunzione sociale che non toglie niente al cuore della questione: contribuire con il proprio lavoro al prodotto sociale è un dovere primario e non farlo è parassitismo, è vivere alle spalle degli altri. Mi rendo conto che ribadire una cosa del genere suonerà banale e ridondante per molti, e me ne scuso.
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2023-06-02 18:43:10
Dall’inizio del 2023, secondo il portale “Femminicidio Italia”, il 44% (7 su 16) dei femminicidi è stato commesso da stranieri, l’8,5% della popolazione residente.

Però, le femministe si indignano solo quando l’assassino è un italiano mentre censurano la notizia quando è straniero.

Ecco le donne uccise da stranieri nel 2023
Yana Malayko, 23 anni
Iulia Astafieya, 35 anni (no foto)
Zenepe Uruci, 56 anni
Sara Ruschi, 35 anni
Brunetta Ridolfi, 76 anni
Danjela Neza, 28 anni
Jessica Malaj, 16 anni
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2023-06-02 18:13:29
Un negro, finocchio e che vorrebbe mettere in galera chi non si vaccina, vi dice di mangiare vegano.

Non so voi, ma anche se non fossi un nutrizionista io farei l'esatto contrario, giusto per andare sul sicuro.

Un nutrizionista italiano in Australia: t.me/italiaaustralia
595 views15:13
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2023-05-18 00:37:10 I DANNI DEL VACCINO AL CERVELLO

I danni che il vaccino può causare al cervello vengono spesso ignorati, ma nuovi studi mostrano che ci sono, e che sono anche tanti.

1) PROTEINA SPIKE NEL CERVELLO

Il seguente preprint è stato condotto sulla proteina spike a seguito dell'infezione, ma non c'è alcuna ragione per escludere che possa valere anche per il vaccino, e a maggior ragione pure, perché la spike del vaccino è stata geneticamente modificata per permanere di più e per essere prodotta in maggiore quantità rispetto a quella naturale. I ricercatori hanno iniettato la proteina spike nei topi e hanno visto che questa si accumulava nella corteccia prefrontale (area delle funzioni esecutive) e in fossette del midollo osseo del cranio, vicino alle meningi. Risultati simili sono stati ottenuti da studi post-mortem condotti sugli esseri umani, dove la proteina spike si accumulava nel midollo osseo del cranio, nella corteccia prefrontale e nelle cellule delle meningi, mostrando non solo che la proteina spike supera la barriera ematoencefalica, ma anche che questa può depositarsi a lungo termine nel cranio e nel cervello: dal midollo osseo poi può migrare nel parenchima cerebrale e causare danni ai neuroni e morte cellulare. Importante è che i ricercatori non hanno individuato il nucleocapside virale, e ciò potrebbe indicare che non è necessario il virus affinché la proteina spike migri nel cervello. Altro indizio che la proteina Spike del vaccino migri nel cervello è questo caso clinico, dove si è riscontrata la presenza di autoanticorpi per la subunità 1 della Spike nel cervello.

2) VACCINO E CONVULSIONI

Un preprint mostra che vi è un chiaro aumento nel rischio di convulsioni in chi è affetto da epilessia, che ricordiamo non otteneva l'esenzione da vaccino e questo è un fatto molto grave che testimonia la totale malafede delle istituzioni, perché come indicato nello stesso studio stesso ormai è ben noto in letteratura scientifica che chi soffre di epilessia è a rischio convulsioni dopo i vaccini (1, 2, 3, 4, 5), e questo è avvenuto ancora di più per quello covid, dove rischio aumenta del 5% (CI: 3%-6%). Gli autori concludono che nonostante questo il vaccino è ancora raccomandabile, ma omettono come al solito lo studio della probabilità condizionata che farebbe crollare il presunto beneficio del vaccino, perché i danni da vaccino sarebbero confrontati con la probabilità di prendersi il covid e avere delle convulsioni, e i danni da vaccino sarebbero maggiori. Il rischio di convulsioni non è solo presente in chi soffre di epilessia, ma anche nella popolazione generale. Questo studio analizzando i dati VAERS ha confrontato la presenza di convulsioni nei vaccinati covid con quelle causate dai vaccini antinfluenzali e ha trovato che il rischio di convulsioni con i vaccini covid aumenta di 35.4 volte (3.19 su 100mlila covid vs 0,09 su 100 antinfluenzale). I dati VAERS ovviamente sono stati opportunamente controllati prima di essere utilizzati, per le procedure si rimanda al paper.

3) DANNI DIFFUSI AL SISTEMA NERVOSO

Secondo questa review, le manifestazioni neurologiche ci sono e sono pure tante, e si possono distinguere quelle causate dalla spike stessa come le convulsioni appena esaminate, da quelle autoimmunitarie come le neuropatie, l'herpes zoster (1, 2), sclerosi multipla, paralisi di Bell e sindrome di Guillan-Barre. Poi ci sono le mieliti, come l'encefalomielite, neuromielite ottica e mielite trasversa.
La proteina spike del vaccino può avere effetti sul cervello anche comportandosi come prione e favorire l'insorgenza o il progresso delle malattie neurodegenerative, perché ci sono degli studi che hanno associato la spike, soprattutto del vaccino, alla formazione di materiale amiloide (1, 2, 3, 4).

CONCLUSIONI

Per negare tutte le complicazioni neurologiche che colpiscono i vaccinati si ricorre al "long covid", ma questi studi mostrano che deficit cognitivi e comportamentali persistenti possono essere provocati dalla sola proteina spike, che raggiunge facilmente il cervello.

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122 views21:37
Aprire / Come
2023-05-17 14:20:17
Tempo di pozzanghere
501 views11:20
Aprire / Come
2023-05-16 13:05:05
- Femminilizzazione dell'uomo.
- Maschilizzazione della donna.
- Propaganda Gender.
- Cultura dell'aborto.
- Demonizzazione della maternità.
- Esaltazione delle persone single.
- Promozione dell'individualismo e della competizione estrema.
- Sottrazione dei bambini all’educazione genitoriale, contrapponendo ai valori e alle tradizioni della famiglia, qualcosa di imposto dallo Stato.
L'obiettivo è minare le fondamenta dell'istituzione Famiglia. La famiglia è una minaccia al controllo sulle persone, è un'unità sociale che offre supporto, legami emotivi e solidarietà, e chi desidera mantenere il controllo "centrale" teme i legami famigliari perché riducono la dipendenza delle persone dallo Stato.
814 views10:05
Aprire / Come
2023-05-16 00:58:09 Dato lo sterminio in corso di giovani e bambini, ma veramente ve lo siete scordato che Feccia Fazio ospitava il porco che vi diceva che di non preoccuparvi perché erano miocarditi benigne? Miocarditi benigne... Questa è gente di cui avrebbe paura anche il demonio.

Luigi Scopello
515 views21:58
Aprire / Come
2023-05-15 23:03:32
17 anni

Malore improvviso

https://www.prealpina.it/pages/varese-muore-studente-di-17-anni-304673.html?fbclid=IwAR0O9cdCEZV4uPVhuEyiCYr9oAYF7PoTSFNTYZ6Z_AmdyOw023yy--gSDyY
576 views20:03
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