Tutti abbiamo ucciso Cloe Bianco.
Sì, anche tu forse, anche noi. Ogni volta che lasciamo respiro alla discriminazione, alla “battuta” che battuta non è mai, ogni volta che non combattiamo contro chi cerca di negare le identità, la dignità degli esseri umani, noi uccidiamo qualcuno.
Perché una donna, una professoressa, un’attivista ha scelto di morire arsa viva nella sua roulotte?
E poi, lo ha scelto davvero?
Oppure la società ha scelto per lei, fino al suo ultimo istante?
La società e l’odio verso l’altro, la non accettazione della ricchezza delle diversità hanno acceso quella miccia tanti anni prima del fatidico 10 giugno, il giorno in cui Cloe si è tolta la vita.
Brucia in una roulotte ai confini della città una donna che ci ricorda quanto deve cambiare, quanto dobbiamo cambiare.
Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere, ogni giorno, per
combattere la violenza e la discriminazione che colpisce le persone transgender e ogni essere umano che non vede rispettati i propri diritti, la propria identità.
