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A proposito, nella cassaforte dell'appartamento di Epstein a New York fu trovato un passaporto saudita. Il documento risultava essere autentico e quindi questo vuol dire che è stata la stessa Arabia Saudita a rilasciarlo al pedofilo Jeffrey Epstein. Epstein aveva un compito specifico. Epstein doveva ricattare I membri della élite pedofila globale per conto dei servizi segreti israeliani. Il fatto che fosse in possesso di un passaporto saudita dimostra anche un suo legame con l'Arabia Saudita. I rapporti tra Israele e Arabia Saudita si sono fatti sempre più stretti negli ultimi anni e in fin dei conti non sono mai stati veramente del tutto ostili. L'asse tra Israele e Arabia Saudita c'era anche in passato e un dissidente saudita negli anni 70, Naser al Said rivelò che in realtà i sauditi erano ebrei.

Il casato dei Saud non poteva tollerare che questa verità fosse messa troppo i circolazione e fece sparire al Said che apparentemente fu scaraventato da un aereoplano nel 1979. La ragione per la quale i sauditi sono sempre rimasti alleati del deep state di Washington e di Israele è proprio questa. I sauditi sono strettamente integrati nel potere sionista e non hanno mai mosso un dito per aiutare i palestinesi. Non era questo il loro scopo. Il loro scopo era quello di favorire l'espansione di Israele e di assecondare così il piano originario dei Rothschild. Questa alleanza tra sauditi, il deep state americano e Israele sembra essere la chiave per comprendere anche quali sono i centri che gestiscono la
pedofilia internazionale. Il giro pedofilo di Epstein partiva da New York, giungeva a Tel Aviv e approdava a Riyadh. Questi tre luoghi sono una dorsale fondamentale della pedofilia internazionale.