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7 ANNI (in media) DI PENA PER OGNI PECCATO MORTALE (ovviament | Preghiera di Liberazione

7 ANNI (in media) DI PENA PER OGNI PECCATO MORTALE (ovviamente confessato/perdonato)

“Il Purgatorio è diviso in tre parti diverse, che sono come le tre grandi province di quel regno di sofferenza. Sono situate una sotto l’altra e occupate da anime di ordini diversi. Più sono in basso, più sono contaminate e lontane dal momento della loro liberazione.

La regione più in basso è piena di un fuoco violento, ma non tanto scuro quanto quello dell’Inferno; si tratta di un vasto mare di fuoco, dal quale escono fiamme immense. Innumerevoli anime si trovano immerse in quelle profondità: sono quelle che si sono rese colpevoli di peccati mortali, debitamente confessati ma non sufficientemente espiati in vita.

Per ogni peccato mortale perdonato l’anima colpevole deve attraversare una sofferenza di sette anni [2]. Questo periodo non può essere evidentemente considerato una misura definitiva, ma una pena media, visto che i peccati mortali sono estremamente vari. Anche se le anime sono avvolte dalle stesse fiamme, le loro sofferenze non sono le stesse, ma variano in base al numero e alla natura dei peccati commessi.

In questo Purgatorio più basso la santa notò la presenza di laici e di persone consacrate a Dio. I laici erano quelli che dopo una vita di peccato avevano avuto la gioia di convertirsi sinceramente; le persone consacrate a Dio erano quelle che non avevano vissuto in base alla santità del loro stato di vita.

In quello stesso momento, vide l’anima di un sacerdote a lei noto, ma di cui non ha rivelato il nome; il sacerdote aveva il volto coperto da un velo che nascondeva una macchia. Pur avendo condotto una vita edificante, non aveva sempre osservato con rigore la virtù della temperanza, avendo cercato ardentemente le soddisfazioni della gola.

La santa venne poi condotta al Purgatorio intermedio, destinato alle anime che avevano meritato un castigo meno rigoroso.

Lì c’erano tre parti diverse: una che ricordava un’immensa cella di ghiaccio, il cui freddo era indescrivibilmente intenso; la seconda, al contrario, era come un grande calderone d’olio e pasta bollente; il terzo aveva l’apparenza di un lago di metallo liquido, simile a oro o argento fusi.

L’alto Purgatorio, che la santa non descrive, è la dimora temporanea delle anime che soffrono di meno – ad eccezione della pena della perdita [3] – e che sono molto vicine al momento felice della loro liberazione.

Questa è in sostanza la visione di Santa Francesca Romana relativa al Purgatorio”.