2021-07-10 17:05:00
La narrativa delle persone che devono "difendere la loro privacy" è in buona fede, ma sta facendo più danni che altro. È stata indirettamente creata da Google e amici, che nel corso degli ultimi 15 anni hanno fatto di tutto per convincerci che la normalità è diversa
Oggi la "normalità" è non avere aspettativa di privacy. Se la vuoi, devi attivarti. Devi autotutelarti. Devi *fare* qualcosa. Ma non è questa la natura del diritto alla privacy, che è un diritto umano alla pari della libertà di pensiero o della libertà d'espressione.
Dobbiamo smetterla di pensare che la privacy sia qualcosa da difendere. No. È qualcosa che deve essere rispettato a prescindere. La narrativa della difesa autonoma segue invece un'aspettativa di violazione by default. *Se non fai niente, poi non lamentarti*. Non è così.
La privacy oggi è simile a un bene pubblico, oltre ad essere un diritto. Come l'ambiente naturale. È un filtro contro l'inquinamento sociale, e contro le manipolazioni e la repressione. È una meta-libertà che abilita ogni altra libertà, come quella di autodeterminazione.
Le persone non possono essere lasciate da sole in questo. Basta con la retorica della difesa della privacy. È dovere delle istituzioni e di ogni stakeholder evitare inutili violazioni di questo diritto. Che significa anche *evitare* del tutto attività "inquinanti".
Pensate se ogni giorno dovessimo difendere la nostra libertà d'espressione, o di movimento, o di manifestare il proprio pensiero. Sarebbe assurdo. Eppure, indirettamente, è quello che succede. Non rispettare la privacy oggi significa anche violare tutte queste libertà.
Il thread di Matteo #Navacci di #PrivacyNetwork
https://twitter.com/mrk4m1/status/1413848724602826757
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