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Quando si raggiungono grandi risultati è sempre merito di una | Polizia di Stato

Quando si raggiungono grandi risultati è sempre merito di una squadra, e dentro la nazionale paralimpica batte un cuore cremisi: è il team delle Fiamme oro, 17 atleti che hanno fatto grande l'Italia ai Giochi paralimpici di Tokyo2020, e 10 di questi tornano a casa con una o pià medaglie. Infatti i nostri ragazzi sono saliti complessivamente 29 volte sul podio, nelle discipline del nuoto e della scherma, conquistando 25 medaglie, di cui 7 d'oro (una nel fioretto e 6 nel nuoto), 10 d'argento (una nel fioretto e 9 nel nuoto) e 8 di bronzo (nel nuoto); e non sono mancati nemmeno i record del mondo. Per i risultati di questi grandi atleti il capo della Polizia Lamberto Giannini ha espresso il suo personale apprezzamento: “Le mie più sentite congratulazioni per i risultati sensazionali, che premiano l'abnegazione e il sacrificio dei nostri straordinari atleti che portano lustro alla nostra Amministrazione e all'Italia. Un importante traguardo, che conferma come lo sport rappresenti uno strumento di riscatto personale e sociale”. Ma la soddisfazione più grande per la Polizia di Stato, al di là dei risultati, è aver partecipato, attraverso il sostegno costante ai propri atleti, al percorso di inclusione delle persone disabili. Donne e uomini che hanno scelto la strada della vita e con carattere, temperamento e personalità, hanno indirizzato i propri talenti verso lo sport. Incoraggiarli, accompagnarli, seguirli, spronandoli a dare sempre il massimo, inorgoglisce profondamente il Gruppo sportivo Fiamme oro della Polizia di Stato. Nella scherma in carrozzina la nostra Bebe Vio è stata ancora protagonista assoluta, con delle prestazioni eccezionali, ancor più se consideriamo che quattro mesi fa la campionessa cremisi ha rischiato di morire per un'infezione che, fortunatamente, è riuscita a superare. Dopo il trionfo di Rio 2016, anche a Tokyo Beatrice si è messa al collo l’oro nel fioretto femminile categoria B e poi ha trascinato la squadra, la stessa che a Rio conquistò il bronzo, composta dalle altre due portacolori delle Fiamme oro Loredana Trigilia e Andreea Mogos, all'argento. E queste sono state le uniche medaglie vinte dall’Italia nella scherma. Nel nuoto i nostri ragazzi hanno trascinato gli azzurri nelle parti alte del medagliere paralimpico, con metalli di tutti i colori che sono arrivati quasi ogni giorno dalla piscina dell’Aquatics centre di Tokyo. Una immensa Carlotta Gilli è stata protagonista assoluta della categoria S13 (ipovedenti e non vedenti) nella quale ha vinto l’oro nei 100 farfalla e 200 misti (con record del mondo), l’argento nei 100 dorso e 400 stile libero e il bronzo nei 50 stile libero. Anche Stefano Raimondi ha lasciato un segno indelebile in questi Giochi vincendo ben sette medaglie, dimostrando grandi risorse energetiche e versatilità: oro nei 100 rana SB9, argento nei 100 farfalla S10, 100 dorso S10, 200 misti SM10 e staffetta 4x100 stile libero 34 punti, bronzo nei 100 stile libero S10 e con la staffetta 4x100 misti 34 punti. Non è stato da meno Antonio Fantin che porta a casa cinque medaglie: il fantastico oro con record del mondo nei 100 stile libero S6, l’argento nei 400 stile libero S6 e con le staffette 4x50 stile libero 20 punti e 4x100 stile libero 34 punti, bronzo nella 4x100 misti 34 punti. Doppio oro per Francesco Bocciardo che nella categoria S5 domina le finali dei 100 e 200 stile libero e tris di bronzi per Monica Boggioni che si è piazzata sul terzo gradino del podio nei 100 e 200 stile libero S5 e nei 200 misti SM5. Argento per Giulia Ghiretti che ripete il risultato di Rio 2016 piazzandosi seconda nella finale dei 100 rana SB4. Infine vogliamo rendere omaggio a Francesco Bettella che nella categoria S1, la più difficile, quella che richiede maggiore forza di volontà e spirito di sacrificio, chiude la sua paralimpiade con due medaglie di bronzo nei 50 e 100 dorso. E sono proprio le sue parole che esprimono l’essenza di un atleta, olimpico e paralimpico: “Quando realizzi i sogni che ti fanno…