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Nell’immaginario collettivo pensiamo a Gesù come al compassion | Paolo Curtaz

Nell’immaginario collettivo pensiamo a Gesù come al compassionevole, al misericordioso attento alle sofferenze delle persone, all’uomo mite e sorridente. Ed è vero, Gesù affascina per la sua capacità di entrare in empatia con i sofferenti. Ma, anche, è capace di essere diretto, assertivo, di smascherare le immense ipocrisie degli uomini di fede. Non si ferma davanti a niente e non lo fa per stizza o per malo carattere, ma per passione e amore nei confronti del Padre e nei confronti di chi gli sta davanti. Non sempre chi ti da uno schiaffo ti vuole male e chi ti accarezza ti vuole bene! Gesù ci spinge all’angolo, ci obbliga a confrontarci col vero volto di Dio, stana i pensieri reconditi, soprattutto quelli fintamente religiosi o inutilmente devoti. Fino a che giochiamo sulla difensiva, facciamo gli offesi quando la Parola smaschera le nostre numerose ipocrisie, non potremo assaporare l’immensa bellezza della libertà che Dio ci dona.
@paolocurtaz

Commento al #vangelodelgiorno: Lc 11,42-46