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Il giornale in questione è di proprietà di una famiglia di pro | Paolo Borgognone

Il giornale in questione è di proprietà di una famiglia di produttori d’armi. È normale che titoli in prima pagina che le armi salvano vite. Il verduriere da cui mi servo mi dice ogni giorno che la sua verdura è la migliore della città e che mangiarla fa benissimo alla salute perché, a differenza di quella che vendono i suoi colleghi, non è trattata e passa direttamente dalle mani del contadino agli scaffali del suo negozio. È normale che chi vende un prodotto lo pubblicizzi come la cosa più buona del mondo. Meno normale è che gli acquirenti abbocchino e bevano, mangino o lèggano dandolo per buono tutto ciò che il venditore propone loro. In Italia il 60% delle persone non pensa che le armi date agli ucraini salvino vite ma il governo ha già detto che continuerà a rifornire Kiev a prescindere da cosa pensi in merito l’opinione pubblica. Quanto si sente l’esigenza di una forza politico-sociale in grado di persuadere quel 60% di italiani contrari alla linea atlantista a mobilitarsi per far sentire la sua voce.