2021-02-19 17:30:11
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L’Haiku, di origine giapponese, è un breve poema ispirato alle emozioni del momento,
estatiche , emozioni profondamente legate al rapimento, alla contemplazione, allo stupore e alla connessione con la natura. Si tratta di una tradizione giapponese grazie alla quale esplorare l’animo per favorire la guarigione, per trovare coraggio, resistenza e prodezza. Dato il suo effetto catartico e liberatore,
si tratta di un antico strumento psicologico, oltre che letterario, di grande utilità.
“La campana del tempio tace,
ma il suono continua
ad uscire dai fiori.” ~Matsuo BashoLe vie dell’interpretazione non possono che sciupare lo Haiku: perché il lavoro di lettura che vi è connesso è quello di sospendere il linguaggio, non di provocarlo.
“Sole al tramonto
spruzza sangue alla neve
monte d’inverno” ~Sono Uchida Lo Haiku opera in previsione di ottenere un linguaggio piatto, che nulla (come viene immancabilmente con la nostra poesia) collochi su degli strati sovrapposti di senso, ciò che potremmo chiamare una “sfoglia” di simboli. Quando ci vien detto che fu il rumore della rana a risvegliare Basho alla verità dello zen (anche se questo è ancora un modo troppo occidentale di parlare), si può intendere che Basho scoprì in questo rumore, non certo il motivo di un’“illuminazione”, di un’iperestesia simbolica, ma piuttosto la fine del linguaggio;
c’è un momento in cui il linguaggio vien meno ed è proprio questa cesura senza eco che costituisce ad un tempo la verità dello zen e la forma, breve e vuota, dello Haiku.“Neve sul Fuji.
Così lo vede Rōsei
che sta sognando.” ~Matsuo Basholo Haiku non è un pensiero ricco ridotto ad una forma breve, ma
un evento breve che trova tutt’a un tratto la sua forma esatta.“Mondo di sofferenza:
eppure i ciliegi
sono in fiore.” ~Kobayashi IssaFonte
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