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LA STORIA DELL'UNIVERSITÀ DI SIENA Quella di Siena è la quart | Il Palio di Siena 🏇

LA STORIA DELL'UNIVERSITÀ DI SIENA

Quella di Siena è la quarta università più antica d’Italia, un crogiolo di culture, conoscenza e Storia che da otto secoli anima la città e che attualmente conta intorno ai 16.000 studenti.

Domenica 26 dicembre 1240.
Il podestà di Siena Ildebrandino Cacciaconti emana un decreto con il quale fonda lo Studium senese, imponendo agli affittuari degli alloggi per studenti il pagamento di una tassa al Comune che sarebbe servita a stipendiare i docenti dello Studio stesso.

Il contesto storico entro il quale si colloca la vicenda è caratterizzato dalla reggenza dei Ventiquattro (1234-1270) che precede i Nove, un governo particolarmente florido dal punto di vista politico, economico e storico-artistico. La nascita dello Studium si inserisce in un momento fortunato della storia senese in quanto la città è in prima linea nelle attività bancarie con la Santa Sede e con gran parte dell’Europa e i flussi di denaro che arrivano da questi affari si riverberano inevitabilmente sulla città e sullo Studium.

Se per Bologna la nascita dello Studium è legata all’interesse degli studenti, organizzati in associazioni con il fine di garantirsi un’istruzione superiore assumendo i migliori insegnanti, per Siena la situazione è diversa in quanto viene fondato su iniziativa delle istituzioni pubbliche che compresero l’importanza di dotarsi di un apparato formativo in loco. Non a caso, come tutte le realtà create e sorrette dallo Stato, l’esistenza dello Studium offriva agli affittuari e agli studenti garanzie e privilegi: nel 1252, Papa Innocenzo IV sancì l’immunità fiscale per studenti e docenti e si tratt di un espediente che fece impennare sensibilmente l’arrivo di nuovi studenti da tutta Europa. Il Comune, da parte sua, si convinse sempre di più che lo Studium doveva e poteva imporsi come baluardo culturale e politico e per questo decise di stanziare grandi somme di denaro per assumere maestri del calibro di Pietro Ispano, il futuro Papa Giovanni XXI, Gentile da Foligno e Cino da Pistoia.

Con il tempo non tardarono ad arrivare altri riconoscimenti: il 16 agosto 1357, Carlo IV riconosce lo Studio senese come Studium Generale, annoverandolo tra le Università più importanti del Sacro Romano Impero, titolo confermato da Papa Gregorio XII nel 1408 quando con la bolla In Apostolicae Sedis specula istituì uno Studium di teologia ed estese ai dottori e agli studenti senesi gli stessi privilegi di cui beneficiavano Bologna e Parigi.

Il Governo dei Nove, insediatosi nel 1287, aveva particolarmente a cuore il successo dell’Università infatti si impegnò a continuare a pagare gli stipendi dei professori e a creare spazi idonei all’istruzione; aumentò i sostegni finanziari ed emanò leggi a favore di docenti e studenti non senesi. L’impegno del Governo si snodò a partire da una motivazione esterna che si rifaceva alla volontà di continuare ad accrescere il prestigio dell’Università tra le altre città toscane, e ad una motivazione interna che si legava al desiderio di conseguire la gloria comunale.

In ogni caso, l’importanza che i Nove diedero alla formazione dei giovani è ben rappresentata nell’Allegoria del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti il quale, tra due botteghe, rappresenta un maestro abbigliato in rosso raffigurato nell’atto di fare lezione. Quella del Lorenzetti è forse la prima rappresentazione iconografica dello Studium ma l’elemento più importante è la simbologia che si cela dietro a questo affresco: il posizionamento dell’aula scolastica tra due botteghe vuole rimarcare l’idea per cui vi è una continuità tra economia e cultura intesi come elementi fondamentali per l’edificazione di una città che punta alla prosperità, livello che si può raggiungere anche con la formazione dei giovani.