2021-12-15 10:54:56
Lo stato di emergenza non può superare i due anni.
Questo l'ultimo limite che legge e costituzione consentono.
Autorevoli e storici costituzionalisti, hanno sempre sostenuto che, "se ciò avvenisse, si scivolerebbe nella notte del diritto. Nel buio della repubblica".
Con protervia inaudita, dopo due anni di nefandezze immani, il governo intende oltrepassare anche questo estremo limite, nella complicità della politica tutta e nel silenzio assordante, in particolare di coloro che difendevano la meravigliosa costituzione ad ogni piè sospinto, quando ciò faceva strumentalmente comodo.
Si ricordano girotondi, piazzate cavalleresche, serate televisive e sermoni solenni, a cui adesso fa da contrappunto il mutismo più complice.
Unito ad un servilismo tecnico che fa ribrezzo.
Illustri giuristi, che hanno trascorso la carriera, soprattutto cattedratica, a pontificare sulla sacralità della carta fondamentale, ora, non solo tacciono colpevolmente, ma addirittura si arrampicano sugli specchi, sostenendo quello che, fino a prima di questa follia, avrebbero considerato al di fuori di ogni possibile ipotesi, e caratteristico di forme golpiste e antidemocratiche.
Esattamente cinquantadue anni fa, iniziava l'aggressione al cuore del paese, in quel di Piazza Fontana a Milano.
Quei poteri e quei pupari, dalle oscure retrovie di quei giorni, oggi hanno in mano il timone di questo paese saccheggiato, moribondo e completamente immemore di sé stesso e della propria storia.
Chi avalla e tace di fronte a tutto questo, non solo dimostra di essere degno della propria fine, ma si rende fattivamente responsabile di tanta tragedia e di tanta ingiustizia.
Verrà un giorno in cui tutti i veli cadranno, assieme alla menzogna che li sostiene.
E l'abominio cadrà irrimediabilmente, non solo sui diretti responsabili, ma su tutti quelli che si sono servilisticamante adeguati, schiavi della loro infame vigliaccheria e aberrante subalternità.
Marco Palladino
139 views07:54