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NO ALLA VIOLENZA E ALLE STRUMENTALIZZAZIONI, SI ALLA LIBERTÀ. | Noi con Trump

NO ALLA VIOLENZA E ALLE STRUMENTALIZZAZIONI, SI ALLA LIBERTÀ.

Non siamo mica americani. Ciò che è accaduto ieri a Roma ha delle forti analogie con quello che è accaduto a Capitol Hill?

Se esaminiamo le cose attentamente, basta un attimo e tutto cambia, dall’intenzione all’azione.

Da una parte abbiamo un’Italia provata dalle accuse infondate di un governo che stringe la morsa della libertà in nome di un’agognato primato scientifico che nei fatti non esiste e dall’altra una richiesta pacifica di gente che reclama il suo diritto a vivere.

Questo giustifica la violenza? Assolutamente no, ma è chiaramente tendente alla provocazione. Se consideriamo tra le armi non convenzionali a disposizione del Deep State, anche se noi non siamo gli americani, ieri a Roma sembrava esattamente di essere tornati indietro di qualche mese.

Il film era lo stesso, il medesimo teatro messo su ad arte da un sistema che indisturbato sa come incunearsi nelle trame del dissenso.

C’erano i vichinghi con le corna, la polizia accondiscendente a tratti e non, gli infiltrati DEM, l’obiettivo sensibile è passato dal palazzo del Governo Americano ai locali della CGIL romana, il movente è quello di sempre: MANTENERE IL POTERE IN MANO AI DEM E AL DEEP STATE. Sono comunque a migliaia i lavoratori che hanno stracciato la tessera di un sindacato che non li difende più.

La scintilla dell’odio scatta sempre a telecamere spente, quando nessuno vede e nessuno può raccontare.

Si dice che la colpa sia sempre della folla dei manifestanti, ma si dice perché nulla è certo, nulla è provato. Si sa però che chi avrebbe dovuto schierarsi a favore del popolo non lo ha fatto e si vede benissimo come siano gli stessi che hanno convinto quel popolo a scendere in piazza.

Quindi, al contrario dei giornalisti italiani, noi vediamo chiaramente la vera analogia con Capitol Hill. Ma noi vediamo anche la bellissima piazza che ha portato in strada circa 100.000 persone disperate e preoccupate per il loro futuro sanitario e lavorativo.

Tutto come già successo, tutto sempre secondo programma. Ieri a Roma la prima speculazione l’ha fatta chi doveva esserci e non c’era, chi si è subito schierato a favore delle forze dell’ordine, chi non ha avuto il buon senso di capire e quindi tacere.

La seconda la sta facendo il Governo e i sindacati che, a colpi alterni, stanno alimentando un giro di vite che minerà anche la libera espressione di voto, in quanto proprio a Roma è stata indetta una manifestazione anacronistica contro il fascismo il giorno stesso del silenzio elettorale.

Non possiamo rimanere in disparte, non possiamo pensare che questo teatro, che questo film continui a nostre spese. Protesta e proposta.

Proprio per questo a Roma voteremo tutti per Michetti, il Deep State e i DEM stanno giocando sporchissimo. Negli States ce l’hanno fatta imbrogliando, a Roma questa volta non ce la faranno.