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Hitler e il suo cerchio magico – soprattutto Rudolf Hess – sog | newsdalsixtema

Hitler e il suo cerchio magico – soprattutto Rudolf Hess – sognavano un’alleanza esoterica tra l’Inghilterra e la Germania, che insieme avrebbero potuto dominare il mondo. C’erano contatti tra esoteristi di oltre Manica e tedeschi, con appartenenze comuni a società segrete, come la Thule.

Il sogno di una fratellanza bianca, ariana e sassone si infranse su un ostacolo insormontabile: la Russia. L’attacco tedesco all’URSS del 1941 rappresentò il tentativo di impadronirsi della Heartland, il cuore mistico dell’Eurasia secondo le teorie di Karl Haushofer, il padre della geopolitica tedesca, ma anche un appassionato cultore di dottrine esoteriche.

Alla medesima conclusione era arrivato negli stessi anni anche l’inglese Halford John Mackinder, geografo, politico, diplomatico, esploratore ed iniziato.

Per Mackinder, l’avvio a fine Ottocento dello sviluppo ferroviario russo in Asia aveva minato irreparabilmente il vecchio fondamento geo-politico: che il mare fosse la via più rapida per spostarsi. Egli, a partire da queste considerazioni, individuò nella zona della Russia tra Europa ed Asia, il nuovo fulcro geopolitico mondiale. Si tratta della pianura che si estende dall’Europa centrale sino alla Siberia occidentale, che ha una posizione strategica su Mar Mediterraneo, Medio Oriente, Asia meridionale e Cina.

Mackinder chiamò questa zona Heartland (zona centrale, cuore della terra), perché, da allora in avanti, chi l’avesse controllata, avrebbe guadagnato il dominio della intero Continente Antico, ossia l’unione di Eurasia e Africa, da lui chiamato «Isola mondiale»; chi avesse dominato quest’area strategica, avrebbe poi potuto dominare l’intero pianeta.

In questo modo riecheggiano nelle idee di Mackinder le parole di Sir Walter Raleigh, avventuriero al soldo della Regina Elisabetta I agli esordi dell’Impero Britannico, che aveva detto «Chi possiede il mare, possiede il commercio mondiale; chi possiede il commercio, possiede la ricchezza; chi possiede la ricchezza del mondo possiede il mondo stesso».

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale l’Impero Britannico e il Reich Millenario erano venuti a trovarsi in un irrisolvibile conflitto di interessi. La decisione di muovere alla conquista della Russia era dovuta a motivazioni occulte alle scelte decisive del vertice nazista, scelte altrimenti inspiegabili secondo le comuni categorie della logica politica. Alla base di tali motivazioni c’era lo scontro tra le forze primordiali avverse del bene e seguace delle forze magiche dell’occulto.

La lotta dunque era per conquistare l’Heartland, descritto da Mackinder come il territorio delimitato ad ovest dal Volga, ad est dal Fiume Azzurro, a nord dall’Artico e a sud dalle cime più occidentali dell’Himalaya. All’epoca, ala fine dell’800, tale zona era quasi interamente controllata dall’Impero Russo.

Per Mackinder, che basava la sua teoria geopolitica sulla contrapposizione tra mare e terra, Heartland era il «cuore» pulsante di tutte le civiltà di terra, in quanto logisticamente inavvicinabile da qualunque talassocrazia.

Da qui la frase che riassume l’intera concezione geopolitica di Mackinder: «Chi controlla l’Est Europa comanda l’Heartland: chi controlla l’Heartland comanda l’Isola-Mondo: chi controlla l’Isola-Mondo comanda il mondo».

Un punto a favore della teoria di Mackinder è dato dall’esito dell’invasione napoleonica della Russia, nonché della grande crescita dell’Impero Zarista come potenza mondiale dopo la metà del XIX secolo.

Tuttavia, la coalizione delle potenze coloniali europee nel contenimento dell’espansione russa in Asia (il cosiddetto Grande Gioco), nonché l’arretratezza economica e sociale dell’Impero Russo, avevano impedito un efficiente dominio dell’Heartland.

Scopo della teoria dell’Heartland, a detta di Mackinder, era di avvisare l’Alto Comando Britannico di abbandonare il cosiddetto «splendido isolamento» e di acquisire maggiore potenza militare sulla terraferma prima che si palesasse una seria minaccia dall’Europa continentale.