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COMUNIONE E FATTURAZIONE (copyright Travaglio) E IL SUO CARO S | Mondocane - Fulvio Grimaldi

COMUNIONE E FATTURAZIONE (copyright Travaglio) E IL SUO CARO STATICIDA

Sempre eccellenze, qui, sul palco CL Meritevoli di massime attenzioni giudiziarie – Formigoni, Andreotti, Sbardella, Tanzi, Fassino, Cuffaro, Boschi, Ciarrapico – o degne di formidabili riconoscimenti politici e sociali: Monti, Prodi, De Michelis, Forlani, Martelli, D’Alema, Cossiga, Mastella, Guidi, Dini, Romiti, Bersani, Turco, Renzi: La créme de la créme, spurgata dai bassifondi morali di questo paese infelice grazie alle sostanze tossiche inoculategli dagli USA, già da molto prima del vaccino.
Così, alla rinfusa, senza mai farsi mancare nessun potenziale committente. Fino a incoronare uno che non pochi vedrebbero volentieri davanti a un Corte Marziale, con l’imputazione di alto tradimento.
Il bravo Mario Giordano, su La Verità, sintetizza il suo discorso alla conventicola della sussidarietà: “ Agito con prontezza… superato difficoltà insuperabili… ho mostrato coraggio e responsabilità, indipendenza di giudizio… unità d’intenti, coesione sociale…alta credibilità interna, credibilità internazionale… serietà istituzionale…” Bravo! Bis! Sette più” E giù peana e ola.
Il mediocre figuro, scaturito da un’inseminazione artificialissima dentro a una cassetta di sicurezza, all’interno del caveau di Goldman Sachs, e spedito a distruggere quei pezzi di Europa di troppo che davano fastidio in mezzo al Mediterraneo, ha definito in questi termini l’esecuzione del suo compito. Che era quello di prendere l’Italia per i capelli, sbatterla ripetutamente contro il muro perché si svuoti di zavorre come il parlamento, la giusta giustizia, la libera stampa, i rimasugli di pubblico e, ridottala in stracci, usarla per lucidare scarponi chiodati oltre oceano e giugulari di vampiro a Bruxelles.
Anche per garantire cannoni, genocidi e lunga vita nazista all’Ucraina, Draghi ha assicurato il buio e il freddo a 60 milioni di italiani, esclusa qualche dozzina di corifei e ragazzi di bottega dal condizionatore a manetta. Ha assicurato povertà e 25 giorni di dieta su 30 a 11 milioni di italiani. Uno su quattro, ma, passando a dati veri, facciamo anche uno su tre e, in prospettiva, uno su uno (escluse sempre quelle dozzine tra le quali coloro che fingono giornalismo sotto Elkann, Cairo, Caltagirone, o prelati. Quelli che si sono ritrovati a salivare l’omuncolo alla Stampa Estera in una cena dai picciotti offerta al boss, in cui i primi si sono sentiti accarezzare la zampa così: ”Vi auguro di continuare a lavorare in questo modo, tra un cappuccino al sole e un aperitivo in piazza).
Questo robotino da Caveau, di suo ha soltanto un algoritmo: Quello che gli consente di ripetere quanto ha udito. Nel caso della cena alla Stampa Estera, il fervorino indirizzato da David Rockefeller ai direttori delle maggiori testate statunitensi, tra cui New York Times e Washington Post: “Vi sono infinitamente grato che, dopo anni di nostri comuni convegni a porte chiuse, non abbiate mai rivelato nulla dei nostri propositi. Senza la vostra discrezione il nostro progetto del mondo guidato da una élite di intellettuali, anziché da governi democratici, sarebbe fallito sul nascere”.
Italia lazzaretto a cui, in previsione della pandemia annunciata e poi fabbricata, l’ominicchio ha tagliato i fondi alla sanità; ha regalato miliardi in armi a Gestapo e SS, made in Ucraina dalla NATO; ha aumentato i fondi al ministero dell’Offesa e ai suoi clienti; ha totalmente devastato la scuola e i suoi frequentatori radendo al suolo un corpo di insegnanti e alienando una generazione intera; ha facilitato lo sradicamento di intere popolazioni dai loro luoghi d’origine, di storia, affetti, identità e risorse, per farne tratta di schiavi e delinquenza in un’altra società da scardinare. Ha condotto guerra stracciona a chi ci era partner benefico per import ed export e, grazie a energia facile, prossima e a basso prezzo, garanzia di vita tra benessere e, quanto meno, sopravvivenza. Oltrechè riferimento certo per un mondo sottratto ai taumaturghi della distopia postumana.