2022-02-05 20:08:57
IN MEMORIA DI FRANCO TRINCA
Non avrei mai voluto scrivere quello che sto per dire, e sto per dire la verità, perché credo che l’agiografia non giovi a nessuno. La tragica scomparsa di Franco Trinca mi addolora, perché lo consideravo comunque un sincero combattente per la libertà, ma non mi sorprende. Un paio di mesi fa mi chiamò, dopo avermi tacciato di negazionismo relativamente al Covid e al virus, che lui, a differenza mia, riteneva reali. Fu una discussione accesa e che ebbe anche momenti quasi “violenti”, e che si concluse con l’accettazione da parte di entrambi, dell’impossibilità di un accordo. Lui mi accusava di fare il gioco del potere, evitando di rivelare la natura ingegnerizzata del virus; io gli risposi che il gioco del potere lo fanno coloro che continuano a spargere terrore proprio con l’idea di un virus ingegnerizzato e dunque, nella recente definizione data da Fracassi nella sua intervista all’ ammiratore di Bill Gates Giuseppe Tritto, infinitamente più pericoloso e letale di quello naturale (inesistente pure lui, per quel che mi riguarda). Purtroppo, la morte di Trinca, come quella precedente del senatore Pepe, prova la giustezza della mia tesi. Se credi alla pericolosità del virus e del Covid, è inevitabile che, se ti viene una polmonite, il livello di allarme e paura aumenta esponenzialmente, e ti rende incapace di resistere alla tentazione del ricovero ospedaliero. Vedete, io ritengo che il Covid non esiste, se non come mix di normale sindrome respiratoria più paura (il più potente immuno-soppressore), e penso che la maggior parte dei decessi Covid del 2020 siano state causate proprio dalle terapie ospedaliere. Quindi, se mi dovessi prendere un influenza/polmonite, l’idea di andare in ospedale non mi sfiorerebbe neppure l’anticamera del cervello. Purtroppo, coloro che come Trinca, credono alla realtà del Covid come patologia grave causata da un terribile virus ingegnerizzato, una volta tentate scarsamente efficaci terapie vitaminiche (anche per la natura sintetica di tali vitamine), finiscono per accettare di essere curati in ospedale, senza rendersi conto che in tal modo il rischio di non uscirne vivi aumenta esponenzialmente. Non è la prima e non sarà l’ultima volta. Anche per questo, ritengo persone in assoluta buona fede come Trinca (purtroppo non tutto sono in buona fede), vittime della loro stessa ideologia, e in questo senso provo compassione (nel senso nobile del termine) per costoro. Aggiungo che ho apprezzato la volontà di confrontarsi di Franco, che anche per questo consideravo e considero un amico. Poiché ritengo che la vita non possa mai essere terminata, la vita è intrinsecamente eterna, sono certo che Franco Trinca è salito nella schiera delle anime che si sono comunque battute, anche sbagliando, per il bene dell’umanità. Dr. Trinca, che il cielo ti sia amico!
58.0K viewsStefano Scoglio, 17:08