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INTERVISTE COL MALIGNO TRA REALTA' E FANTASIA DI PADRE DOMEN | I Messaggi della Madonna nel Mondo

INTERVISTE COL MALIGNO

TRA REALTA' E FANTASIA DI PADRE DOMENICO MONDRONE

QUARTO INCONTRO: NEL PAESE DEI SENZADIO

II quarto incontro non avvenne propriamente come i precedenti e come quelli che seguirono. Questa volta si svolse quasi tutto in un lungo sogno, tra un alternarsi di incubi e di consolazioni che mi strapparono esclamazioni di stupore.
Tutto avvenne in modo che mi sembrava di essere completamente sveglio. I sogni, dicono, di solito sono brevi, ma quello mi sembrò lunghissimo, se devo giudicarlo dalle cose che vidi e che sentii.
Mi parve di essermi svegliato di soprassalto al frastuono di migliaia di clacson, di tamburi battenti a ritmo di marcia che scandivano un imponentissimo canto marziale. Affacciatomi, mi trovai dinanzi a una grandissima piazza che non avevo mai visto, strapiena di folla, specialmente di giovani, che, con bandiere rosse in testa, continuavano ad affluire da tutte le parti, come fiumi in piena che venissero a sfociare in quel mare di gente.
Un colpo fortissimo di cannone fu il segnale che intimò e ottenne un silenzio immediato. Tutta quella folla era rivolta verso un palco altissimo che sorgeva lontano sul fondo della piazza. Appena comparve un uomo, battimani e grida di evviva frenetiche lo salutarono a lungo. Tomato a un suo cenno il silenzio, egli cominciò a parlare in una lingua di cui non riuscivo a capire nulla.
Mentre assistevo a quella spettacolare adunata, avvenne un fenomeno strano. Man mano che l'oratore parlava e gli altoparlanti ne diffondevano la voce in tutte le direzioni, la superficie della piazza si dilatava, si allargava fino a non poterne più vedere i confini. Soltanto riuscivo ad afferrare un confuso fluttuare di folla verso lontananze sempre più sfumate.
Fu qui che, nello stupore di quella strana visione, intervenne alta e millantatrice la voce del Maligno: "Guarda, guarda che spettacolo meraviglioso!... E' tutta gioventù passata dalla mia parte. Sono giovani miei. Molti li ho corrotti con la lussuria, con la droga, con lo spirito di ribellione. Ma la maggior parte di questi l'ho conquistata col laccio del materialismo ateo. Quasi tutti sono cresciuti senza i vostri sciacquii battesimali. Questi giovani sono passati attraverso scuole programmate per insegnare un ateismo radicale. Lì hanno imparato che non è stato quello di lassù a creare l'uomo, ma è stato l'uomo a creare stupidamente lui. Ora sono pronti e agguerriti per una lotta attiva contro di lui. Stenta a scomparire, ma scomparirà. E' fatale! Questi miei giovani hanno imparato a disfarsi di tutte le cosiddette verità eterne. Per essi esiste solo il mondo materiale e sensibile. E' stato un gigantesco lavaggio del cervello, e di questo continueremo a servirci contro tutti coloro che osassero tenersi ancora aggrappati alle vecchie credenze. Egli deve scomparire in modo assoluto dalla faccia della terra. Presto verrà il giorno che neppure il suo nome sarà più ricordato. Le poche zone di resistenza che non riusciremo a eliminare con la nostra filosofia le annienteremo col terrore. Ci sono, per gli ostinati, decine e decine di lager dove li manderemo a marcire. Così per tutti i paesi della terra. Uno dopo l'altro, tutti devono cadere ai miei piedi, abbracciare il mio culto, riconoscere che l'unico signore del mondo sono io..."
A questo punto, mentre il Maligno si esaltava nel parlare con tanta sicurezza, la piazza improvvisamente scomparve, di tutta quella folla sterminata nemmeno la più piccola traccia e il discorso dell'oratore cessò come per una inaspettata interruzione di corrente. Subito mi trovai in un profondo sotterraneo illuminato da una luce scarsa che mi fece ricordare i cunicoli delle catacombe romane, dominate da un'aria di serenità e di pace.
Visto laggiù, lontano, un punto luminoso, mi avviai con animo e passo sicuro in quella direzione. Inoltrandomi, sentii venirmi incontro l'eco di una preghiera corale. Mi fermai, sperando di percepirne il significato e mi accorsi che, sebbene si trattasse di una lingua a me ignota, quella buona gente cantava il "Padre nostro".