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'Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella | Mondo filosofia

"Da niente bisogna guardarsi tanto come dal crescere di quella malerba che si chiama arroganza e che rovina in noi ogni buon raccolto; perché si dà arroganza nella cordialità, nell'ossequio, nella benevola confidenza, nella carezza, nell'amichevole consiglio, nella confessione di errori, nella compassione per gli altri, e tutte queste belle cose destano avversione, quando quell'erba vi cresce frammezzo. L'arrogante, cioè colui che vuole significare più di ciò che è o viene considerato, fa sempre un calcolo errato. Ossia al momento egli ha successo, in quanto gli uomini di fronte a cui è arrogante gli tributano di solito la quantità di onore che egli esige, per paura o per comodità; se ne vendicano però aspramente, sottraendo dal valore che finora gli attribuivano tanto, quanto egli ne ha preteso oltre la misura. Non c'è niente che gli uomini si facciano pagare più caro dell'umiliazione. L'arrogante può rendere il suo merito reale e grande così sospetto e piccolo agli occhi degli altri, da farlo calpestare con disprezzo. Persino un contegno orgoglioso, bisognerebbe permetterselo solo là dove si può essere del tutto sicuri di non essere fraintesi e considerati arroganti, come per esempio davanti all'amico o alla moglie. Perché nel commercio con gli uomini non c'è follia maggiore dell'attirarsi la fama di arroganza; è ancor peggio del non aver imparato a mentire per cortesia."

Tratto da _Umano troppo umano _di FRIEDRICH NIETZSCHE

Con la sua critica al pensiero calcolante, il filosofo Nietzsche ci invita ad approcciarci alla parte di mondo a noi sconosciuta, senza arroganza e prepotenza, ma con un’apertura verso il possibile senza calcolare nulla.  Nell'opera "Umano, troppo umano" da cui è tratto lo stralcio lettura, è centrale la figura dello Spirito libero. "Umano, troppo umano" è fingere per convenzione, mistificare la realtà, cedere al proprio egoismo anche quando risulta chiaro che l’altruismo e la nobiltà d’animo  siano in grado di aprire migliori prospettive, anche e soprattutto per sé stessi. Lo Spirito libero è colui che rende il proprio pensiero autonomo rispetto all’ambiente da cui viene fuori, colui che non si adegua alla prassi della mediocrità, colui che nel distacco trova una più alta partecipazione alle sorti umane. Lo spirito libero è colui che si innalza su tutto ciò che è umano, troppo umano.

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