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#riflessione 15 AGOSTO: L'Assunta Il principio femminile | Mondo filosofia

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15 AGOSTO: L'Assunta

Il principio femminile emerso dal pensiero patriarcale cattolico, nel ruolo di madre “di” Dio, o sposa “di”, è stato accolto nel gruppo maschile divino soltanto di recente, dopo secoli trascorsi dietro le quinte, ottenendo un parziale riconoscimento con la proclamazione della “Assunzione della Vergine” da parte di Pio XII (1950).
Qual è, a livello psicologico, il significato di questo avvenimento? Che cosa risuona nella psiche collettiva? Forse il tema della “assunzione” può indicare il fatto che anche l’ambiente tra i più maschilisti della storia umana svela una ricerca al passo con il bisogno contemporaneo di dare più spazio al suddetto principio femminile?
Così sembra indicare Carl Gustav Jung in Ricordi, sogni, riflessioni pag. 245. Lui stesso, occupandosi di alchimia a partire dagli anni ‘20, aveva riportato in luce il simbolo del Krater (crogiolo), vaso della trasformazione degli elementi e contenitore spirituale. “Il Krater”, scrive James Hillman riferendosi al percorso del maestro in ambito ermetico, “è un principio femminile che non ha potuto trovare posto nel mondo di Freud”. Nell’opera di quest’ultimo, il motivo del Dio-creatore è assimilabile, scrive ancora lo psicologo analista svizzero, all’oscuro Super-Io derivante da quel padre. E il femminile? Era rimasto nell’Ombra a invidiare, evidentemente, il famoso pene (nota: “Alchemical blue and the unio mentalis”, pag. 143)

Dalla metà del Novecento in poi, nel mondo laico occidentale sono stati segnati diversi punti a favore delle donne, e riconoscimenti pubblici agognati, ottenuti attraverso grandi lotte.
A livello sociale questa fase storica è stata per i diritti delle donne una ‘assunzione’ di grande importanza, contemporanea alla vivificazione delle immagini del femminile. Antiche e nuove figure oggi fungono a tutte noi da modelli; sono ritornate in auge le dee dal mito antico e dalle religioni del mondo, ma anche dalla Storia umana, vestendo nuovi abiti per esprimere lo Spirito dei Tempi Moderni. Le amazzoni, per esempio, Lilith l’oscura, la trasgressiva Eva, le regine e le eroine, compaiono come protagoniste nei testi di critica femminista, nei libri di psicologia e psicoanalisi, nei saggi di filosofia, raggiungendo l’apoteosi dagli anni Sessanta in poi con sempre nuovi filoni che puntano a riscattare donne di tutti i tempi e di tutte i paesi, dando spazio a ciò che di grande o di piccolo hanno creato. Un esempio attuale? Storie della buonanotte per bambine ribelli il bel
libro di Elena Favilli e Francesca Cavallo, in due volumi (Mondadori). Era impensabile, un testo dal genere, persino all’epoca dei ‘Quindici’, quando era però più facile trovare sugli scaffali delle librerie una serie di biografie illustrate, le storie dei grandi condottieri, dei cavalieri, degli eroi. Presenti in modo superficiale, le biografie brevi di grandi eroine nella Enciclopedia Mondadori del 1949, capitoli dedicati alle grandi donne della Storia. Le storie di donne realmente vissute e i miti del femminile in tutto il mondo hanno aiutato la nostra mente e oggi stimolano, accrescono quella delle nostre figlie. Le biografie al femminile dovrebbero essere materia scolastica per tutti.

FONTE: alessandria.today