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La logica di Aristotele Il concetto Secondo Aristotele gli | Mondo filosofia

La logica di Aristotele

Il concetto
Secondo Aristotele gli oggetti del nostro discorso sono i concetti. Essi possono essere disposti in una scala di maggiore o minore universalità e classificati in un rapporto di genere e specie. Ogni concetto è specie di un concetto più universale e genere di un concetto più determinato.
Es. quadrilatero: specie di poligono, genere di quadrato.
La specie ha più caratteristiche, il genere è riferito a più elementi.

La proposizione
Analizzati i concetti Aristotele passa ad analizzare gli enunciati apofantici, cioè gli enunciati dichiarativi (altrimenti detti asserzioni). Questi enunciati sono proposizioni, cioè giudizi nei quali si connettono i concetti, son atti mentali con cui uniamo o disuniamo determinati concetti, nella struttura di soggetto-predicato. Ci sono quattro tipi di proposizione:
1. universale affermativa
2. universale negativa
3. particolare affermativa
4. particolare negativa
C’è poi una proposizione particolare che è quella singolare: quando il soggetto è un ente singolo. Il rapporto tra queste proposizioni dà origine al “quadrato delle opposizioni”. Dalla verità
universale si inferisce una verità particolare, ma non viceversa. Inoltre dalla falsità della universale non si inferisce la falsità della particolare, mentre dalla falsità della particolare si può inferire la falsità dell’universale.
Aristotele considera poi il modo in cui si attribuisce un predicato ad un soggetto:
- asserzione: A è B
- possibilità: A è possibile che sia B
- necessità: A è necessario che sia B. Dei termini o dei concetti presi isolatamente (come “uomo”, “bianco”, “cavallo”…) non si può dire né che siano veri né che siano falsi, vera o falsa è solo la proposizione, una qualche loro composizione. Il vero e il falso nascono solo con la proposizione e con il giudizio.

Per Aristotele: la verità è nel pensiero, negli atti mentali con cui uniamo o disgiungiamo i
concetti (piano logico), e la misura della verità è l’essere o la cosa (piano ontologico), non il pensiero. Una cosa non è bianca perché si afferma con verità che è tale; ma si afferma con verità che è tale, perché è bianca. Il vero consiste nel congiungere nel giudizio (piano logico) ciò che è realmente congiunto nella
realtà (piano ontologico) e nel disgiungere ciò che è realmente disgiunto. Le strutture del linguaggio e del pensiero (soggetto, verbo, predicato) corrispondono alle
strutture dell’essere (sostanza, categorie, generi, specie…)
Per Aristotele quindi essere, pensiero e linguaggio sono legati fra loro da una serie di legami necessari. Il piano logico e quello ontologico sono necessariamente collegati.

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