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⁣'L’avevano detto anche i saggi dell’antichità che deambulare | Mondo filosofia

⁣"L’avevano detto anche i saggi dell’antichità che deambulare era il vero rimedio per i mali dell’anima. Aristotele insegnava camminando sotto i portici del Liceo e i suoi allievi si chiamavano peripatetici, dal greco περίπατοι, “colonnati”. I sofisti invece si spostavano a piedi di città in città per insegnare la retorica. Socrate amava camminare e dialogare e gli stoici discutevano di filosofia passeggiando sotto la Stoa, i portici di Atene. Fin dall’antichità classica, camminare è sempre stata un’attività costante degli uomini. Molti filosofi sono stati camminatori.
“Camminare è la migliore medicina”, così diceva Ippocrate, grande osservatore della natura e dell’essere umano, nonché medico greco considerato il padre della medicina occidentale.
Ha camminato tanto Kierkegaard, che scrive: «Camminando ogni giorno raggiungo uno stato di benessere: i pensieri migliori li ho avuti camminando e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle camminando».


Stralcio tratto dal libro: Filosofia e sport: stili di vita che ci aiutano a cambiare in meglio” di Elisa Dipré

Queste affermazioni si basavano sul presunto metodo di insegnamento di Aristotele. Quando Aristotele si accingeva a fondare il suo Liceo ad Atene, la città gli assegnò un appezzamento di terreno dove sorgevano i templi di Apollo e delle Muse e altri piccoli edifici. La strada che conduceva all’altare di Apollo era un colonnato coperto e questo colonnato o passeggiata (perìpatos) diede il nome alla scuola. Sembra che questo fosse il luogo dove gli allievi si riunivano e i maestri impartivano gli insegnamenti della filosofia. Lì, essi passeggiavano insieme da un capo all’altro ed è per questa ragione che in seguito si disse che lo stesso Aristotele aveva l’abitudine di insegnare e tenere i suoi discorsi camminando avanti e indietro. I filosofi usciti da quella scuola venivano chiamati peripatetici e, tutt’oggi, in inglese la parola “peripatetic” significa “persona che cammina abitualmente ed estensivamente”. Oggi – per mancanza di prove empiriche – sarebbe scorretto affermare che Aristotele e i suoi allievi discutessero di filosofia passeggiando, ma, questo è sicuro, nell’antica Grecia il legame tra pensare e camminare è ricorrente, e l’architettura greca accoglie il camminare come attività sociale. Ancora oggi nel centro Europa i nomi di molti luoghi ricordano questa associazione tra camminare e filosofare: a Heidelberg si può trovare il “Philosophenweg”, a Königsberg il “Philosophen-damm”, mentre a Copenaghen si può percorrere la Via dei Filosofi. Molti filosofi e pensatori, dopo quelli greci, furono grandi camminatori. Jean-Jacques Rousseau osservava nelle sue Confessioni
“Non riesco a meditare se non camminando. Appena mi fermo, non penso più, e le testa se ne va in sincronia coi miei piedi”.

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