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#stralciolettura 'Un giorno la 'Cura', attraversando un fium | Mondo filosofia

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"Un giorno la "Cura", attraversando un fiume, vide del fango argilloso; sovrappensiero lo raccolse e cominciò a dargli forma. Mentre rifletteva su ciò che aveva fatto, si avvicinò Giove e la "Cura" gli chiese di dare lo spirito di vita a ciò che aveva fatto; Giove acconsentì volentieri. Ma quando essa volle dare il suo nome alla sua opera, Giove glielo proibì e volle che fosse imposto il proprio nome. Mentre la "Cura" e Giove disputavano sul nome intervenne anche Terra esprimendo il desiderio che fosse dato il suo nome, perché essa, la Terra, gli aveva dato il proprio corpo.

I disputanti elessero a giudice Saturno (il Tempo), il quale comunicò ai contendenti la seguente decisione: “Tu, Giove, che le hai dato lo spirito, al momento della sua morte riceverai lo spirito; tu, Terra, che le hai dato il corpo, riceverai il suo corpo, ma poiché fu la "Cura" che per prima diede forma a questa creatura, sarà lei che ne costituirà la vita. E per quanto concerne la controversia sul nome, la creatura si chiami "homo" poiché è fatta di "humus” (terra). "


Il Mito della cura dalla Favola di Igino I sec a.C., in Martin Heidegger, Essere e Tempo

Il concetto filosofico di "cura" come dimensione fondamentale per l'uomo fu essenziale nell'epoca antica ed ebbe di nuovo una grande importanza grazie alla speculazione di Martin Heidegger nel '900, permettendo un grande cambiamento nell'ambito delle scienze dedicate alla mente.
La "cura", intesa nella sua valenza filosofica, rappresenta una dimensione dell'esistente con una doppia valenza: come essenza stessa dell'uomo in quanto "opera della cura", e come modo in cui l'uomo si occupa di sé e degli altri.

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