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Ruggeri: «Mai più un altro caso Montemaggiore» Fusione dei Com | M5S MARCHE

Ruggeri: «Mai più un altro caso Montemaggiore»
Fusione dei Comuni, passa all’unanimità la proposta di legge presentata da M5S per correggere le storture della normativa precedente

Non si ripeteranno nelle Marche casi come quello di Montemaggiore, oggi Municipio di Colli al Metauro nonostante la contrarietà alla fusione espressa dai cittadini attraverso il referendum consultivo. Il consiglio regionale ha infatti approvato all’unanimità, durante la seduta odierna, la proposta di legge elaborata dalla capogruppo Marta Ruggeri e dalla consigliera Simona Lupini (M5S), che corregge le carenze della precedente normativa sulle fusioni tra Comuni.
«Sono molto contenta – ha affermato Ruggeri – sia del lavoro svolto in prima commissione sia del voto odierno in aula. Ringrazio dell’attenzione la maggioranza, perché non è scontato che accolga una proposta dell’opposizione, e ringrazio anche il Pd per la disponibilità a correggere aspetti non chiari della precedente normativa. Si introducono criteri meglio definiti e che non ostacolano future fusioni tra Comuni, anzi auspicabili ai fini dell’efficienza, dell’efficacia e dell’economicità dell’azione amministrativa. Questo è inoltre un giorno che rende merito agli abitanti di Montemaggiore e al loro ricorso contro la fusione, sapendo purtroppo che non può intervenire una sanatoria in questa sede, essendo inammissibili leggi con effetto retroattivo».
Ruggeri ha illustrato in aula i contenuti riguardanti la proposta di legge 23, che modifica in più punti la normativa precedente (10/1995), cominciando proprio dai criteri per valutare l’esito del referendum consultivo, prima indefiniti. Ha infatti affermato la capogruppo di M5S: «La ratio, la logica delle modifiche è di considerare favorevole il parere alla fusione solo qualora sia espresso in ognuno dei Comuni interessati. Non sarà più conteggiato l’insieme dei voti espressi in tutti i Comuni da fondere com’è stato invece fatto per Montemaggiore, Saltara e Serrungarina».
Altro aspetto significativo delle modifiche: ogni consiglio comunale interessato dovrà assumere la procedura di fusione solo in caso di voto favorevole a maggioranza qualificata (almeno i due terzi di sì) oppure in caso di maggioranza assoluta in due distinte votazioni. «La prima commissione – ha concluso Ruggeri – ha ritenuto importante ascoltare Montemaggiore Resiste, l’associazione che ha presentato ricorso al procedimento di fusione».