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Inoltre, con tutti i studi scientifici ed i rapporti governativi pubblicati dal resto nel mondo ed in particolare da quei paesi con un indice di «vaccinazione» più simile all'Italia, che dimostrano incontrovertibilmente che:
i cosidetti «vaccini» non possono più essere considerati tali, ma solo terapie geniche (peraltro ancora sperimentali);
che attestano una tale pericolosità e dannosità, da avere creato in un solo anno più reazioni avverse di quante create in dieci anni da tutti gli altri vaccini messi insieme;
che espongono specialmente i giovani e giovanissimi a elevatissimi rischi di reazioni avverse, anche permanenti e infauste, in cambio di benefici asintotici allo zero assoluto;
è ammissibile che chi è Garante per l'Infanzia, possa esprimere considerazioni sulla tutela dei giovani, ignorando in parte o in toto le evidenze scientifiche sopra citate?
Consapevole ipocrisia o autentica ignoranza?

E ultimo ma non meno importante, poniamo all'attenzione di tutti coloro che ci stanno leggendo il seguente passaggio del comunicato firmato da Carla Garatti: «(...) il consenso al trattamento sanitario del minorenne va espresso dai genitori tenendo conto della sua volontà in relazione all'età e al grado di maturità. Infatti tanti ragazzi ci stanno scrivendo, mossi dal desiderio di maggiore libertà e di tutela della loro salute e di quella altrui, chiedendoci cosa devono fare per vaccinarsi quando i loro genitori non sono d'accordo».
Siamo certi che la maggioranza di voi, se non addirittura la totalità, converrà con noi sul fatto sopra confutato, che i cosidetti «vaccini» non sono dei vaccini, ma solo delle terapie geniche. Andiamo dunque avanti.
Con quale coscienza può permettersi la Garante per l'Infanzia, può appoggiare l'inoculazione dei cosidetti «vaccini» nei giovani «mossi dal desiderio di libertà - non dunque dalla consapevole fiducia nell'efficacia di tali farmaci sperimentali - e di tutela della loro salute e di quella altrui» - fatto ormai scientificamente smentito ovunque nel mondo e nel contempo mettere in dubbio o in discussione, anche in forma sottintesa, la fondatezza delle motivazioni in base alle quali i genitori, con la premura dettata dall'amore che solo un genitore può nutrire per i propri figli, neghino il consenso a sottoporre quegli stessi figli ad un pericolosissimo trattamento sanitario sperimentale?

Come al solito avremmo piacere di conoscere le vostre considerazioni in proposito e vi invitiamo pertanto ad esprimere serenamente le vostre opinioni in chat.

FONTE:
AGIA
RISORSE:
Garante per l'Infanzia e l'adolescenza - comunicato stampa
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