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L'UE VUOLE DISTRUGGERE IL MERCATO DEGLI IMMOBILI E TRIPLICARE | NO GRANDE RESET WEF

L'UE VUOLE DISTRUGGERE IL MERCATO DEGLI IMMOBILI E TRIPLICARE IL PREZZO DEGLI AFFITTI. IL GRANDE RESET AVANZA.

Finalmente si capisce perché il lasciapassare si chiama green.
E' sempre più fantastico questo mondo in cui l'esercizio dei diritti fondamentali, tra i quali rientra il diritto di disporre dei propri beni materiali, è subordinato a una condizione, sempre più stringente, che di volta in volta viene modulata in base all'emergenza che si è decisa.

La cosa fantastica è che loro dicono SEMPRE quali sono i loro programmi e obiettivi. Ma la gente non ci crede.

Un singolo che inquina impunemente non può danneggiare tutti gli altri in questo modo e togliere loro libertà. La tua libertà finisce dove inizia quella degli altri!

Ovviamente se dovesse attuarsi una roba del genere andrà a colpire come sempre le fasce di popolazione meno abbienti che statisticamente abitano in case più vecchiotte e quindi con classi energetiche meno performanti [e che non hanno le disponibilità per adeguare l'immobile]

E' partito l'assalto alla proprietà privata. Gli mancava di demolire soltanto il mercato degli immobili. L'Ue tenta il blitz per bloccare vendite e affitti delle case che "consumano" troppo.

Vietati dal 2027 affitti o vendite di immobili che non saranno adeguati all'efficientamento energetico richiesto dalla Commissione europea: ecco cosa dice la bozza.

Senza utilizzare troppa fantasia, le ricadute economiche saranno pesantissime: la bozza choc non è ancora stata pubblicata ma, da quanto ha appreso Il Messaggero, il rischio è di un boomerang negativo sui mercati immobiliari di tutti i Paesi dell'Unione europea. L'operazione inizierà gradualmente dal 2027 e, entro il 2050, tutti gli edifici dovranno essere "a emissioni zero".

Sembra che ci sia molto tempo ma l'impresa è pressoché impossibile: mettere a norma una quantità indefinita di edifici che, attualmente, presentano le classe energetiche più basse come la G sembra una chimera più che una cosa fattibile. La direttiva stabilita dall'Ue vorrebbe che dal 2027 tutti gli immobili siano standardizzati sulla classe energetica E che dovrà diventare D dal 2030 e C dal 1° gennaio 2033. Infine, entro il 2035, un ulteriore efficientamento fino ad arrivare alle classi A e B, quelle che "consumano" meno e rispettano l'ambiente. I proprietari che si rifiuteranno di adeguarsi a questi standard non potranno più affittare o vendere quanto posseduto dal 2027, una cosa ad oggi impensabile. Ma soprattutto, come si potranno affrontare certe spese?

Sebbene il Superbonus 110% va in questa direzione, è anche vero che il bonus perderà valore fino al 65% e che, come affermato dal ministro dell'Economia Daniele Franco, secondo "i dati Enea, a fronte di 9,6 miliardi di lavori gli oneri ammontano a 10,5 miliardi, e siamo allo 0,5% del patrimonio immobiliare italiano". In pratica, adeguare ogni singolo edificio alla nuova normativa ha dei costi insostenibili che verrebbero soltanto parzialmente attenuati dai vari bonus statali. L'unica "scappatoia" per evitare di vedere andare in fumo il ricavato di affitti e vendite sarà quello di raggiungere la classe energetica richiesta "entro tre anni dalla stipula dell’atto di vendita o del contratto di affitto".