Il mitico Fonzie non riusciva a dire «ho sbagliato», «scusa».
Le parole hanno una loro forza, hanno un potere enorme. Ci sono parole che creano conflitti, che innalzano barriere, che distruggono. Ma ci sono anche parole che costruiscono ponti, che cicatrizzano ferite, che uniscono o riuniscono. Parole che facilitano il dialogo, che ristabiliscono relazioni.
La parola che scelgo oggi è «scusa». Riconoscere i propri errori non è sintomo di debolezza ma di grande forza, soprattutto di amore. Chiedere scusa significa tendere la mano, riconoscere i propri limiti. La parola «scusa» ci rende leggeri e ci porta in alto, molto in alto. Una leader che sa chiedere scusa è un leader costruttore, che genera empatia. L’umiltà di riconoscere i propri errori è la base per costruire una leadership di grande consenso.
