Era il 1981, avevo 6 anni, e iniziava la prima edizione di Quark. A casa mia la serata era solenne: piatti a tavola, mio padre metteva su Rai Uno e tutti ascoltavamo in religioso silenzio le meraviglie della Natura e della scienza.
Speravo che ogni puntata parlasse di scoperte scientifiche, di astronomia o di archeologia e di come vivevano gli antichi (sta cosa mi è proprio rimasta!).
Nonostante la mia nota avversione per il Cicap, non ho ma smesso di stimarlo e di seguire i suoi programmi, fino alla fine.
Oggi, alle idi di agosto, ci ha lasciato uno dei più esimi personaggi della cultura italiana (12 lauree, decine di onorificenze, 70 anni di carriera è un disco jazz!) che per fortuna ci ha almeno lasciato un degno erede nel figlio Alberto.
Sono cresciuta con Piero Angela e mi ritengo fortunata per questo.
Quindi Piero, fai buon viaggio a casa e che la terra ti sia lieve.