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Di M.Putrino Mi è appena capitato di leggere, per caso, l’edi | La civetta bianca

Di M.Putrino

Mi è appena capitato di leggere, per caso, l’editoriale di oggi del signor Massimo Gramellini, attuale vicedirettore del Corriere della Sera. Questo signore afferma che, dopo aver sentito parlare del Grande Reset da Carlo Freccero, si è andato a informare per capire di cosa si tratta e dice di aver scoper che si tratta di una teoria del complotto che trova la prova inconfutabile della sua esistenza solo nel fatto “che il principe Carlo d’Inghilterra ne ha auspicato l’avvento durante un convegno di banchieri”. Ora, si può veramente definire “giornalista” chi, per verificare una fonte, non sa nemmeno digitare e cercare in modo adeguato su Google ciò di cui si vuole informare? Se, infatti, si fosse limitato a fare una così semplice e veloce ricerca si sarebbe subito accorto che il Grande Reset è una proposta del Forum Economico Mondiale per, come riporta Wikipedia, “ricostruire l'economia in modo sostenibile dopo la pandemia COVID-19”; avrebbe scoperto che il tema del vertice del Forum del 2021 è stato proprio il Grande Reset; avrebbe anche scoperto che sul sito ufficiale del Forum esiste addirittura una importante sezione intitolata “The Great Reset”; che sul canale ufficiale YouTube del del Forum esiste sia un trailer che un documentario intitolati “The Great Reset”; che il direttore del Forum, Klaus Schwab, ha scritto e pubblicato un libro, che chiunque può acquistare, dall’infraintendibile titolo “COVID-19: The Great Reset”; che addirittura la celebre rivista americana TIME ha dedicato persino la copertina della prima settimana del novembre 2020 al Grande Reset! E avrebbe scoperto tutto questo nel giro di qualche minuto, nel tempo di bere comodamente un caffè. Ma forse il signor Gramellini è un uomo molto all’antica che non conosce l’uso di Google né ciò che avviene all’estero e, di conseguenza, “prende informazioni” come si faceva una volta, e cioè chiedendo a qualche amico che gli avrà risposto che si tratta solo di un’altra battuta di “uno snob come Carlo” che i soliti paranoici hanno preso sul serio costruendoci intorno mille fantasie. Ora, ognuno, a livello personale, può informarsi e credere in ciò che vuole, ci mancherebbe, ma è molto grave che coloro che dovrebbero rappresentare l’informazione attendibile di un Paese (e qui stiamo parlando addirittura dei vertici: il vicedirettore del Corriere della Sera), non siano nemmeno in grado di verificare la veridicità di un argomento così apertamente di dominio pubblico.
L’informazione in Italia, purtroppo, ha raggiunto livelli vergognosi, roba veramente degna dei regimi del Terzo Mondo: tenetelo in conto la prossima volta che vi capiterà di leggere un articolo o di ascoltare un servizio di un giornale o di un canale TV considerato “importante”.