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Silvia Fregolent, nel suo odierno intervento in Parlamento sul | La civetta bianca

Silvia Fregolent, nel suo odierno intervento in Parlamento sul green pass, ha espresso concetti di una gravità inaudita.
Secondo la parlamentare di Italia Viva, i cittadini che violano le "regole" (ossia coloro che non si vaccinano) devono veder ridotti i propri diritti, e si è dichiarata favorevole ad escludere il tampone negativo tra i titoli che danno accesso al green pass.

Inutile ricordare che non esiste nessuna "regola" che obblighi a vaccinarsi. Il fatto di disconoscerlo è già di per sé grave, perchè denota il non avere una adeguata cognizione di causa riguardo al dibattito che si sta affrontando. Informiamo Italia Viva che questa "regola" a cui non si atterrebbe quasi un terzo degli italiani esiste solo nel cervello di coloro che desiderano imporla.
Ogni italiano, inoltre, è titolare di diritti inalienabili in quanto uomo e in quanto cittadino. Lo prova il fatto che, nel caso infranga una legge, non perde quei diritti, ma dopo un processo, se ritenuto colpevole, sconta una pena che può comportare una loro sospensione, non una loro alienazione. Parlare di differenziare e ridurre i diritti dei cittadini in base alle proprie scelte personali (di fatto politiche, visto che il green pass non è uno strumento sanitario) è un concetto aberrante che denota un totale disconoscimento dello stato di diritto, nonchè l'incomprensione del ruolo e delle responsabilità istituzionali che si hanno in quanto parlamentare della Repubblica.
Affermare inoltre di sostenere che vada escluso il tampone come criterio di accesso al green pass, dimostra in maniera evidente che non vi sia nessun movente sanitario dietro al sostegno al provvedimento, ma solo l'intenzione di estorcere il consenso alla vaccinazione tramite la vessazione, il ricatto e la punizione di chi dissente.
Riguardo, invece, alla "generosità" di chi si vaccina, evocata dalla Fregolent con tanta enfasi da identificarla con la fonte stessa del "diritto al diritto", torneremo con un post apposito, perchè merita un commento adeguato.

Se qualcuno nutriva ancora dei dubbi sulla deriva istituzionale in corso e sulle tentazioni antidemocratiche ed autoritarie che aleggiano nelle stanze del potere, credo che tali riserve siano state definitivamente polverizzate dal fatto che un discorso simile sia stato pronunciato in Parlamento senza richiami o dissociazioni ufficiali da parte di Italia Viva o della maggioranza che la include.
In altri tempi, per molto meno, si sarebbero scomodate etichette storiche che oggi si riservano solo al pacifico dissenso e a chi rivendica diritti costituzionali e libertà inalienabili.
Attendiamo e sollecitiamo prese di posizioni forti da parte delle istituzioni. Perlomeno di quelle ancora fedeli al popolo e alla Repubblica. Sarebbe una buona occasione per dimostrare che ancora ne esistono.

WI