2021-07-30 12:41:18
Da un po' di tempo dormo male, mi sveglio in piena notte in preda ad un terrore indicibile e non riesco a chiudere occhio fino al mattino seguente. Il giorno sono sempre stanco, distratto. I miei colleghi, al lavoro, mi evitano o mi deridono apertamente.
La cosa peggiore è che non ricordo mai cosa, nel sonno, mi provochi tale angoscia.
Almeno fino all'altra sera.
Da «Incubi», di Miche Penco.
Un volume composto da racconti che omaggiano Lovecraft, e che si caratterizzano per disegni sopraffini. Si va da "Autoritratto", che racconta di un pittore contaminato e trasformato egli stesso in un’opera d’arte, a "La Città sull’Oceano", storia nella quale il visitatore di un piccolo paese si ritrova ad essere inseguito da mostri provenienti dal mare.
La capacità narrativa del fumettista è notevole, capace di suggestionare e creare immagini angoscianti, rendendo così vivida l’esperienza di lettura, a tal punto da riuscire a traslare lo stesso media fumetto. Inoltre, la tecnica di disegno di Penco è caratterizzata da un tratteggio a matita che riesce ad essere molto espressivo ed evocativo. Ognuno dei racconti utilizza una voce narrante, quella del protagonista, rifacendosi alla tecnica del racconto in prima persona spesso utilizzata dallo stesso Lovecraft.
L’attenzione e la cura dei dettagli di ogni singola vignetta è capace di creare immagini potentissime, soprattutto quando vengono messi al centro i paesaggi, e le scene in cui sono i campi larghi a farla da padrone.
Incubi è il volume ideale per tutti gli amanti di Lovecraft, dell’horror, e del fumetto d’autore.
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