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SUMMIT USA-ISRAELE: I PRESIDENTI CAMBIANO, LE PRIORITA’ NO | ISPI - Geopolitica

SUMMIT USA-ISRAELE: I PRESIDENTI CAMBIANO, LE PRIORITA’ NO

“Ossessione” Iran
Si è appena concluso, alla Casa Bianca, il primo incontro tra il premier israeliano Bennett e Joe Biden dopo 12 anni di governo Netanyahu. Bennett ha richiesto fondi e sostegno alla strategia israeliana per porre fine alle aspirazioni nucleari dell’Iran. Un vero e proprio piano B rispetto alla via diplomatica internazionale per ristabilire l'accordo nucleare del 2015 (da tre mesi in stand-by dopo l’insediamento in Iran del conservatore Raisi) considerata da Israele come potenzialmente superata visto che Teheran si dice essere non distante dall’ottenere l’atomica. Washington non chiude la porta ma ribadisce la propria diversità di vedute su questo e altri punti dell’agenda dell’incontro.

Alleati sì, ma..
Per Biden, l’opzione diplomatica resta prioritaria e centrale per la riuscita del suo programma di politica estera. E dopo la débacle afghana, non può mancare questo appuntamento per convincere gli alleati che “America is back”. Divisioni si registrano anche sulla Cina, rivale numero uno per gli USA ma importante partner economico per Israele (oltre 20 miliardi di dollari di investimenti cinesi negli ultimi due decenni). Mentre ancora più netta è la contrapposizione sulla questione palestinese. Biden è a favore di una Palestina indipendente e vorrebbe riaprire il consolato per i palestinesi a Gerusalemme: tutto quello a cui Bennett e due terzi del suo parlamento si oppongono.

I piani di Tel Aviv
Il viaggio di Bennett risponde ai timori di Israele (e non solo) che il disimpegno Usa nella regione apra le porte a un rafforzamento dell’assertività iraniana. Parallelamente, l’urgenza nel fermare il programma nucleare iraniano cela la volontà israeliana di proteggere il proprio status di unico stato mediorientale dotato di armi atomiche. Dato questo contesto, a prescindere dal sostegno americano, Tel Aviv intende formare una coalizione regionale di Paesi arabi con interessi comuni che respinga le mire espansionistiche di Teheran. Forse un’utopia in un Medio Oriente sempre più diviso.

Nell’ISPI Daily Focus di questa sera: Intervista esclusiva al generale John Allen, presidente di Brookings (maggiore think tank Usa) ed ex comandante delle forze NATO in Afghanistan. Su ispionline.it