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Rigore per la Germania? Fischio finale? Basta spese in d | ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

Rigore per la Germania?

Fischio finale?
Basta spese in deficit
in Germania. Il governo tedesco ha approvato ieri la bozza di bilancio per il 2024. Il documento sancisce un drastico taglio o, usando le parole del ministro delle finanze Lindner, un ritorno alla “normalità fiscale”. Del resto negli ultimi tre anni, complici pandemia e crisi energetica, il rapporto tra debito e PIL è salito dal 60% al 68%.
Non certo spese folli, sia chiaro: in Italia a causa della pandemia il debito su PIL è cresciuto dal 135% al 152%, prima di tornare a scendere. Ma a Berlino non amano le politiche fiscali espansive. Dal prossimo anno tornerà dunque in vigore il tetto al debito previsto dalla costituzione che, sospeso nel 2020, limita il deficit annuo allo 0,35% del PIL. Come spiegato da Lindner e ribadito dal cancelliere Scholz, la situazione non è più tanto grave da giustificare uno sforamento.

Difesa alta
Per questo motivo la spesa nel 2024 subirà un taglio di 30 miliardi (-6,4%), che toccherà quasi tutti gli ambiti. Tra i settori più colpiti c’è la sanità, con un –33%. Unica eccezione, invece, sarà la difesa. Nel tentativo di avvicinarsi all’obiettivo di spesa NATO del 2% del PIL, la spesa militare salirà di quasi due miliardi (+4%).
Insomma, una proposta all’insegna del rigore, volta a rassicurare una cittadinanza abituata all’era dello Schwarze Null (“nero zero”, riferito a un bilancio federale sempre in positivo) inaugurata negli anni Dieci da Angela Merkel. Con scelte che, però, rischiano di causare dissapori all’interno del già fragile governo di coalizione guidato da Scholz.

Assist a destra?
L’annuncio arriva infatti in un momento economico difficile, segnato da una recessione per adesso leggera, ma che spaventa Berlino. Vero, i dati usciti oggi indicano un inatteso aumento della domanda manifatturiera (+6,4% da aprile a maggio). Ma gli indici di settore rilevano che non si è ancora usciti dal periodo di contrazione economica.
E così l’estrema destra, che può cavalcare lo spettro della crisi, continua a crescere. Dieci giorni fa, per la prima volta da sempre, Alternative für Deutschland ha vinto un’elezione: nel distretto di Sonneberg, in Turingia, non è bastata l’opposizione congiunta di tutti gli altri partiti. Un successo che, seppur arrivato a livello locale, ha un forte valore simbolico. Secondo gli ultimi sondaggi nazionali, infatti, AfD sarebbe ai massimi storici: con il 20% circa dei consensi, è seconda solo alla CDU. E le elezioni europee, ormai, sono dietro l’angolo.

Violenze e deportazioni a Sfax, in Tunisia, dove le tensioni sociali sfociano in brutalità contro i migranti dell’Africa Subsahariana. Ne parliamo oggi nell'ISPI Daily Focus: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/tunisia-migranti-polveriera-sfax-134759