Get Mystery Box with random crypto!

PROTESTE IN FRANCIA: MACRON TRA DUE FUOCHI   “Il comandante | ISPI - Istituto per gli Studi di Politica Internazionale

PROTESTE IN FRANCIA: MACRON TRA DUE FUOCHI  

“Il comandante affonda con la nave” 
Le violenze in Francia continuano. Ma iniziano, seppur lentamente, a placarsi. La scorsa notte 157 persone sono state arrestate, a fronte delle 718 della notte precedente e delle oltre 1.300 di due notti fa. Peraltro, ieri la nonna di Nahel, il giovane ucciso dalle forze dell’ordine durante un controllo stradale, ha lanciato un appello alla calma, esortando i manifestanti a porre fine alle violenze seguite all’uccisione del nipote. 
Il clima, però, resta infuocato – letteralmente. Nella notte, un vigile del fuoco è morto nel tentativo di domare un incendio a Saint-Denis, periferia nord di Parigi. Mentre, tra sabato e domenica, dei manifestanti hanno assediato l’abitazione del sindaco di L’Hay-les-Roses, comune a sud della capitale. Gli scontri hanno costretto il presidente Macron ad annullare la visita in programma a Berlino e a indire, ieri sera, una riunione di emergenza. 

Le radici dell’odio 
Uno scenario sconfortante per il presidente francese, le cui posizioni moderate sembrano ormai inadatte a un Paese segnato da un forte disagio sociale, che affonda le sue radici in un sistema considerato ingiusto e diseguale. Secondo l’OCSE, il tasso di povertà infantile per i figli di immigrati nel 2019 era quasi triplo rispetto a quelli con genitori nati in Francia (37% contro 12%). Dall’altro lato, anche le forze dell’ordine sono in fermento. Un comunicato rilasciato sabato da due sindacati di polizia, Alliance e Unsa, ha adottato toni decisamente aggressivi, parlando di “guerra” da “combattere” contro “orde di selvaggi” e “parassiti”. Ed è emblematico il fatto che una colletta organizzata per l’agente che ha ucciso Nahel abbia raccolto fondi cinque volte superiori rispetto a quella per la famiglia della vittima. 

Opposti estremismi 
Un’atmosfera di profonde divisioni che, inevitabilmente, si riflette sul panorama politico. E all’orizzonte si stagliano le Europee del 2024. Secondo un sondaggio svolto nel fine settimana, in queste elezioni più della metà dei votanti sceglierebbe un partito alle ali estreme dello schieramento – uno tra il Rassemblement National di Le Pen (che raccoglie il 29% dei consensi) e la coalizione di sinistra radicale NUPES fondata da Mélenchon (che supera il 24%). Entrambe le formazioni superano quella di Macron, ferma al 23-24%. 
C’è da dire che la crescita dell’estrema destra è un fenomeno che coinvolge svariati Paesi europei tra cui Italia, Spagna, Finlandia e Grecia. Certo, Macron è ormai giunto al suo secondo e ultimo mandato. Tuttavia, il rischio che il suo governo lasci un’eredità di tensione sociale e polarizzazione politica è concreto. 

Quali sono le conseguenze geopolitiche delle tensioni tra USA e Cina? E che impatto avranno sull’Europa? Ne parliamo questa sera alle 18.30 all’ISPI, nel penultimo incontro del nostro Summer Festival – 5 incontri sui nuovi trend globali. Puoi seguire la diretta qui: https://www.ispionline.it/it/evento/summer-festival-5-incontri-sui-nuovi-trend-globali-usa-vs-cina