Get Mystery Box with random crypto!

SUMMIT DI PARIGI: UNA NUOVA FINANZA GLOBALE?   Bell’atmosfe | ISPI - Geopolitica

SUMMIT DI PARIGI: UNA NUOVA FINANZA GLOBALE?  

Bell’atmosfera? 
Circa 50 capi di stato, oltre 100 nazioni rappresentate, per un totale di quasi 300 rappresentanti di enti pubblici e privati, Ong e istituzioni finanziarie. Sono i numeri del “Summit for a New Global Financial Pact”, in programma oggi e domani a Parigi. Che riunisce, tra gli altri, i leader di Francia, Germania, Brasile, Sudafrica, Egitto e altri paesi del Global South. 
Stando alle parole di Macron, il Summit punta a raggiungere un “nuovo consenso globale” su temi che spaziano dalla finanza allo sviluppo sostenibile, dal cambiamento climatico alle disuguaglianze. Non a caso sono stati invitati esponenti di diversi paesi in via di sviluppo: l’ambizione è quella di creare un clima di collaborazione tra Nord e Sud del mondo. Un’intenzione lodevole... che deve tuttavia fare i conti con una situazione finanziaria preoccupante

A tempo di debito 
La crisi del debito estero costituisce infatti una seria minaccia per molti Paesi in via di sviluppo. Nel 2023, per gli stati a reddito basso e medio-basso, il peso del servizio del debito estero (cioè il pagamento di interessi e capitale) raggiungerà un picco che non si toccava dal 1998, superando in media il 16% delle entrate pubbliche. Ed è dal 2011 che questa percentuale continua a crescere. Un trend di lunga data che, esacerbato dalle recenti criticità, ha fatto sì che dal 2020 ad oggi si siano verificati ben 14 default – contro i 19 del periodo 2000-2019. 
Insomma, una situazione finanziaria sempre più grave, che ostacola il perseguimento di importanti obiettivi, dalla transizione energetica alla lotta al climate change. E che ha conseguenze economiche molto profonde per i cittadini degli stati interessati. 

Parigi val bene una messa 
In questo scenario, la Cina gioca un ruolo cruciale. Già, perché Pechino è il maggior creditore dei paesi in via di sviluppo, con oltre 110 miliardi di crediti in essere. E, a fronte di un recente aumento del numero di coloro che hanno chiesto una rinegoziazione del debito, l’atteggiamento cinese non è stato collaborativo. In altri termini: la Cina si è spesso dimostrata riluttante a rinegoziare, trascinando le trattative per le lunghe e concedendo dilazioni anziché vere e proprie cancellazioni. 
Ecco quindi che la presenza a Parigi del primo ministro cinese Li Qiang (reduce dalla visita a Berlino di martedì) assume un’importanza fondamentale. La sua partecipazione al forum odierno è già di per sé un’ottima notizia, considerando le recenti tensioni. La speranza è che il Summit sia un’occasione per rinnovare la collaborazione multilaterale, come dimostra l’annuncio del Fondo monetario internazionale di aver raggiunto il suo obiettivo di stanziare 100 miliardi di dollari per “Paesi vulnerabili”. Resta però il timore che l’incontro non produca altro che parole e promesse a vuoto. 

Lunedì 26 giugno alle 18.30 l’ISPI apre le porte di Palazzo Clerici a Milano per il secondo incontro del suo Summer Festival. Si parlerà intelligenza artificiale e del suo impatto globale. Registrati qui: https://www.ispionline.it/it/evento/summer-festival-intelligenza-artificiale 

Washington accoglie il primo ministro indiano Narendra Modi con tutti gli onori. La sua visita è un messaggio alla Cina, ma quella tra India e Stati Uniti più che alleanza è convenienza. Ne parliamo nell’ISPI Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/modi-biden-e-il-nemico-del-mio-nemico-133315