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LA DIFESA EUROPEA SPINGE SULL’ACCELERATORE Need ammo ASAP P | ISPI - Geopolitica

LA DIFESA EUROPEA SPINGE SULL’ACCELERATORE

Need ammo ASAP
Più munizioni, il prima possibile. È questo il non tanto velato messaggio dell’Act in Support of Ammunition Production (ASAP), l’ultima iniziativa dell’Ue per incrementare la produzione della sua industria della difesa. Annunciato oggi dalla Commissione europea, ASAP destinerà circa 500 milioni del budget europeo alle fabbriche impegnate nella manifattura di proiettili e munizioni.
La decisione arriva dopo che, nell’ambito della delibera del Consiglio europeo del 20 marzo, era stato stanziato un totale di 2 miliardi di euro per fornire a Kiev il milione di proiettili promessi. Ora, l’Ue preme ancor più l’acceleratore. E lo fa con un piano che stimola lo sviluppo dell’industria bellica europea con un impegno che il commissario per il mercato interno Thierry Breton ha definito “senza precedenti”.

Colpi in canna
Secondo le stime del Dipartimento della difesa statunitense, ogni mese le forze armate ucraine sparano oltre 90.000 colpi d’artiglieria da 155mm. Oggi gran parte di queste sono fornite dagli Stati Uniti, che riescono a produrre “solo” 20.000 pezzi al mese: ben al di sotto delle necessità di Kiev.
Certo, i depositi della NATO abbondano di munizioni da destinare all’Ucraina ma dopo oltre un anno di guerra le riserve si assottigliano. Per questo motivo, altri alleati di Washington sono giunti in aiuto. La Corea del Sud, ad esempio, ad aprile ha acconsentito a fornire circa 500.000 pezzi d’artiglieria ma per evitare un coinvolgimento diretto nel conflitto ha preferito destinarli agli Stati Uniti e non direttamente all’Ucraina.

La coperta è corta
L’iniziativa presentata da Breton è quindi molto rilevante: il piano di investimenti andrebbe a triplicare i livelli di produzione di pezzi d’artiglieria europei, al momento di “appena” 25.000 al mese.
Sollevando però nuovi dilemmi per i decisori europei. Perché sa da un lato l’UE ha bisogno di maggiori investimenti nella difesa per tutelare la propria sicurezza, dall’altra il nuovo piano rischia di rompere il delicato equilibrio in cui oggi si trova Bruxelles. Bilanciare nuovi investimenti coi vincoli di budget e di spesa sia a livello locale che comunitario è infatti un grattacapo con cui l’Europa sperava di non dover tornare a fare i conti dopo lo scoppio della pandemia.
All’orizzonte un vecchio e nuovo problema, da risolvere ASAP, mentre la tensione sale per il drone che nelle scorse ore sembrerebbe essersi abbattuto sul Cremlino.

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