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CINA-BRASILE: LULA CHEZ XI Viaggio di gruppo È finalmen | ISPI - Geopolitica

CINA-BRASILE: LULA CHEZ XI

Viaggio di gruppo
È finalmente iniziato il viaggio in Cina del presidente Luiz Inácio Lula da Silva, che incontrerà il presidente cinese Xi Jinping il 14 aprile. Il viaggio, che doveva inizialmente tenersi a marzo ma era stato rimandato a causa di problemi di salute di Lula, è il terzo in Cina del presidente brasiliano, e il primo nel suo corrente mandato.
Lula si unisce al pellegrinaggio diplomatico che ha portato a Pechino i leader mondiali dopo la riapertura post-Covid. E lo fa in grande stile, con una delegazione di circa 300 persone, in buona parte rappresentanti del mondo business. Ma sono presenti anche una quarantina di politici di vario titolo. Insomma, un viaggio dalla doppia valenza: un rafforzamento delle relazioni politiche accompagnato da ampie ambizioni commerciali.

Teniamoci stretti
Non stupisce: dal 2009 la Cina è il primo partner commerciale del Brasile, e nel 2021 era la prima fonte di investimenti esteri. Una collaborazione trainata dagli investimenti cinesi nel settore energetico, ma non solo: forte del suo settore agricolo e delle sue riserve di petrolio e materiali ferrosi, il Brasile è uno dei pochi paesi a poter vantare un surplus commerciale con la Cina (secondo Brasilia, più di 60 miliardi di dollari).
Una collaborazione che Lula vorrebbe ora diversificare. Sarebbero già pronti ad essere firmati una ventina di accordi in vari ambiti: tecnologia e innovazione, salute, istruzione, agricoltura, investimenti, sviluppo sostenibile, lotta al cambiamento climatico... Insomma, con un Brasile provato da un andamento economico ben più tetro degli anni d’oro della sua prima presidenza, Lula porta avanti collaborazioni economiche ambiziose.

Il mondo visto dal Sud
Ma la visita è anche molto politica. Si parlerà anche di Ucraina, un argomento su cui il Brasile si è speso creando un “peace club” di paesi orientati alla mediazione – a cui la Cina sarebbe invitata, a sostegno di un suo possibile ruolo per mediare la pace. Così come ha già sostenuto altre iniziative cinesi, a partire dalla Global Development Initiative, nel cui ambito Pechino potrebbe allargare i propri investimenti in America Latina.
Prima economia a sud dell’equatore, Brasilia sta mostrando di essere pronta a proporsi come un attore di primo piano del Sud globale, e condivide con Pechino l’appartenenza al forum dei BRICS. Insomma, il perseguimento da parte di Lula di una sua versione di “autonomia strategica” è certamente una tendenza gradita a Xi. Al tempo stesso, però, Lula dovrà evitare di incrinare i rapporti con Washington, che rimane il più importante partner di sicurezza regionale del Brasile e che, significativamente, è stata la meta del primo viaggio all’estero del neo-rieletto presidente brasiliano.
Rivendicando il proprio ruolo globale in un mondo sempre più teso, riuscirà il Brasile a mantenere la giusta distanza?

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