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TAIWAN TRA USA E CINA: LA SAGA CONTINUA Un viaggio inaspetta | ISPI - Geopolitica

TAIWAN TRA USA E CINA: LA SAGA CONTINUA

Un viaggio inaspettato
Un viaggio sgradito al governo cinese è, ancora una volta, l’occasione per riaccendere le tensioni internazionali che circondano Taiwan. La visita in questione è quella della presidente taiwanese Tsai Ing-wen negli Stati Uniti. Tappa in un tour che l’ha portata, facendo scalo a New York il 29 e 30 marzo, anche in Guatemala e Belize (due dei paesi dell’America Centrale che ancora hanno rapporti diplomatici con Taiwan), e poi di nuovo negli USA – oggi – per incontrare a Los Angeles lo speaker della camera Kevin McCarthy.
Tecnicamente, quindi, dovrebbe trattarsi di un innocuo “transito” e non di una visita non ufficiale, come già fatto altre sei volte dall’inizio della sua presidenza nel 2016. Ma per Pechino questo incontro tra la leader taiwanese e il terzo più alto funzionario governativo americano rappresenta molto di più.

Le relazioni pericolose
Già ad agosto 2022 la visita a Taipei della predecessora di McCarthy, Nancy Pelosi, aveva provocato un’escalation militare cinese intorno all’isola. Pechino si è più volte espressa contro un eventuale incontro tra Tsai e McCarthy, mettendo in guardia sulle possibili conseguenze. In questo caso, viste le circostanze del viaggio, la reazione cinese potrebbe essere però più moderata rispetto all’estate scorsa.
Ma l’incontro di oggi è l’ennesima crepa nel rapporto tra Washington e Pechino dopo che, tra decoupling e il caso dei palloni spia, l’ultimo anno ha visto le relazioni sinoamericane inasprirsi a livelli record. E Taiwan, con la sua posizione geografica e il suo ruolo da protagonista mondiale nel settore dei microchip, è uno dei grandi punti di contesa.

Tieni stretto gli amici
Stretta tra due fuochi, Taiwan vede montare la tensione intorno a sé. Non solo quella militare, ma anche quella diplomatica: solo 13 paesi hanno con Taipei legami formali, dopo che pochi giorni fa l’Honduras ha rescisso i propri rapporti ufficiali a favore di Pechino, dopo ben 82 anni. Un tempismo eloquente, che ha suscitato le ire di Tsai e del suo partito, il Democratic Progressive Party (DPP), che con la visita di oggi sembra voler riaffermare il proprio ruolo nello scacchiere internazionale.
Ma queste tensioni risuonano anche in casa. Taiwan si prepara infatti alle elezioni di gennaio 2024. E se il DPP difende l’autonomia dell’isola contro le ingerenze di Pechino, il Kuomintang (KMT) all’opposizione ha una linea molto più morbida nei confronti della Cina. Dove il suo esponente, l’ex presidente Ma Ying-jeou, è proprio in questi giorni in visita.
Queste due visioni sono destinate a scontrarsi sia dentro che fuori dall’isola. Quale prevarrà?

Dopo l’irruzione della polizia israeliana nella moschea di Al Aqsa, scontri e arresti alimentano la tensione in pieno Ramadan e alla vigilia della Pasqua ebraica. Ne parliamo nell’ISPI Daily Focus di oggi: https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-passione-di-gerusalemme-124592