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#ImieiLibri I vagabondi del Dharma - Jack Kerouac Com’è facil | Il Museo

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I vagabondi del Dharma - Jack Kerouac
Com’è facile evincere dal titolo, è presente una forte meditazione sul buddismo, ma mista al cattolicesimo.
Vi è un impegno, da parte dei protagonisti, alla ricerca della verità. Un impegno però disordinato, accompagnato, nel protagonista Ray, dall’alcol.
La figura di Japhy, raccontata da Ray, è quasi una figura idolatrata allo stremo, visto quasi come saggio supremo, con ovvia conseguenza della sottovalutazione di Ray stesso nella propria visione.
Il viaggio, che in questo romanzo non è in auto ma a piedi e attraverso autostop, e la meditazione risultano come estenuante ricerca della scoperta di sé.
L’autore è capace, attraverso la scrittura, di far vivere al lettore le esperienze sensoriali ed extrasensoriali che ha vissuto in prima persona.
La vita viene considerata libera da tutte le convenzioni sociali e rinnega fortemente il consumismo.
Vi è una continua speranza nel trovare la verità assoluta a cui Ray crede che appartenga la sua latente ricercata verità.
Speranza che svanisce proprio nel momento in cui Ray crede di trovarsi nel luogo che ha sempre desiderato, che però lo delude.
La parte buddista è difficile da capire se sono sconosciuti i temi di questa religione, al contrario, produce riflessioni.
Leggendo, sembra di trovarsi nel verde e lontani dallo stress quotidiano.
La trama, che sembra inesistente e senza un filo conduttore, è in realtà la ricerca della verità. Entrati in quest’ottica, tutto nel romanzo ritrova senso. Per il protagonista la verità è la sua serenità. La ricerca freneticamente, ma inconsapevolmente, sovrastando però questa frenesia da una calma che accompagna l’intero romanzo e lascia al lettore una sensazione rilassante. Non lascia angosce o paure ma speranza che, nonostante la disillusione di quest’ultima a contatto con la realtà che, quasi come fosse uno stereotipo, non risulta mai all’altezza delle nostre aspettative.