2021-09-06 00:12:17
LA PESTE DI ATENE
Sembra che il meritorio figlio di Bernardo Mattarella abbia esternato con insolito tempismo (dati i coevi accadimenti) nel senso che non si può invocare la liberta per rifiutare la pozione magica, perché ciò metterebbe a rischio la vita altrui, la vita di tutti.
A parte le molto soggettive interpretazioni della Costituzione che ne da il “garante” (in particolare dell’art. 32), se cosi non è mi convinco sempre di più che egli parla quando gli si dice di parlare e cosa dire.
O è una coincidenza il fatto che la campagna “inoculatoria” condotta con coraggio e sprezzo del pericolo (anche del ridicolo) dal Generale Pennuto, è in forte crisi?
O è una coincidenza il fatto che il Cav. Mario Draghi, seminando sentimenti divisivi e paura, a proposito di insulti rivolti al noto sanitario genovese (il quale farebbe bene a riflettere sul famoso “ inputet sibi”), abbia accusato in una generale responsabilità tutti coloro che rifiutano la salvifica inoculazione. Accusandoli tutti di violenza e “divisionismo”. A me sembra il bue che dice cornuto all’asino.
Certo è che le luminose esternazioni del Sommo garante proprio in questo momento appaiono un esplicito hatu per i portatori di interessi ormai ben noti.
Premesso che ormai l’AIFA, l’ISS e l’EMA fanno stato delle migliaia di morti e delle centinaia di migliaia di inoculati gravi e permanenti, e che ora anche il noto Sileri – forse fiutando un diverso battere di fronde – riconosce che due Morti al giorno in Italia sarebbe solo una semplice “complicanza”, praticamente una pinzellacchera; e premesso che queste cose le sa bene anche l’illustro figlio di ancor più illustre padre, mi domando come egli osi fare simili dichiarazioni ben sapendo pure che i cd “immunizzati” tali non sono e gli ospedali sono pieni di colpiti dall’infezione proprio tra gli “immunizzati”.
Dunque, perché fa tali dichiarazioni? Si gradiscono chiarimenti in proposito.
Gli voglio solo ricordare quel che disse l’On Diego Caetani siciliano (che lui ignora chi sia stato) che in un suo memorabile discorso alla Camera a proposito della mafia, disse che “La mafia non è invincibile di per sé, è invincibile perché strumento di governo”.
Bene: si sostituisca la parola “mafia” con il nome dell’agente patogeno di cui tanto si discute, e il significato sarà lo stesso.
Per parte mia ricordo quel che disse Tucidite a proposito della peste di Atene del 430 A.C. nel secondo anno della lunga guerra del Peleponneso: Atene cadde non per la peste ma per la paura della peste.
Ora è tutto chiaro?
AUGUSTO SINAGRA
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