2022-05-06 21:33:31
Oggi giorno ci sono le stories, i reel, c'è Tik Tok... tutte cose rapide, veloci, che si scorrono in una frazione di secondo. Cose che affronti in modo veloce, sbrigativo, superficiale, cose che durano un attimo, non necessariamente ricche di contenuti di un certo spessore. Questo è, la superficialità, lo sbrigarsi. Forse perché la vita diventa sempre più impegnata, difficile, si ha sempre meno tempo libero a disposizione per svagarsi. Da una parte, forse, è un bene, doversi impegnare di più nella propria vita, accantonando ste boiate, dall'altra si rischia di riversare questa superficialità anche nella vita di tutti i giorni e si vede gente con il capo chino, a scorrere compulsivamente rutti digitali su telefono. Ancora una volta e sempre di più, la comunicazione verbale e non, ne risente in modo significativo. La gente non parla più nemmeno sui social, condivide, clicca, fa il verso a cose già dette, già scritte, già composte. La vita è già schifosamente virtuale da anni, ma almeno una volta ci si scriveva, si parlava tanto, ci si conosceva un po', c'era espressione e personalità. Ora niente, si scorre e si fanno versi, balletti, con musiche imposte, tutte uguali. E non chiamatemela arte, non lo è! Arte è quando crei qualcosa di tuo, originale, differente dal resto. Questa non è arte, è scimmiottaggio compulsivo parzialmente imposto, ci stiamo involvendo sempre di più. Tutto ciò si riversa nella vita reale. Non nascono più coppie, gli amici non parlano, i parenti si odiano, le equipe non collaborano e tutto va in vacca. Ci stupiamo delle guerre, come se fossero cose folli, noi combiattiamo contro noi stessi da anni.
Non odio Tik Tok perché è stupido (beh, anche per quello in realtà), lo odio perché esso si sta riversando nella nostra vita.
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