2021-12-02 17:02:05
IL GRANO. IL LOGLIO
Uriel Crua
Proviamo a considerare la faccenda pandemica di traverso, con occhi nuovi e liberi dalle metastasi delle sovrastrutture di pensiero.
È ormai un fatto acclarato che il mondo non sta cambiando. È cambiato e basta. Non è dipeso da noi. Trascende la nostra volontà. È successo e questo fatto appartiene al passato. Appartiene al presente, anche.
Ma non appartiene al futuro.
Questo moto di oscenitá, di crudeltà, di grotteschi e feroci susseguimenti di eventi, ha avuto il merito - mascherando - di smascherare. Lo abbiamo capito tutti. Anche questo è un fatto. Il cittadino psicotico e problematico strafatto di xanax ora lo riconosci a viso aperto: sta in macchina da solo, coi guanti e la mascherella, lancia occhiate di coniglio tutte intorno e sale su podi di cartapesta sentendosi sommamente fiero del proprio senso civico. È un idiota a viso aperto. Ed è destinato a soccombere. Bontà sua: lo è. Non c'è nulla da fare per quel soggetto. È spacciato. Diluito nei suoi pianti nevrastenici. Non è più.
Poi ci sono i tiepidi - ci sono sempre stati i tiepidi. Costoro hanno mani di pastafrolla e volontà di tacchino. Sono esserucci liquidi e mal imbastiti: li riconosci perchè si imbrodano senza esporsi troppo. Ti danno un po' ragione, annuiscono ma amano il vivere quieto e gregario. Loro non sono necessariamente spacciati, troveranno modi convenienti per dentellarsi alla stagione come meglio possono. Statene alla larga. Sono parassiti inutili.
Poi ci sono quelli come noi: quelli fatti di sapore e odore. Quelli che hanno sempre avuto ben chiara la pasta della Storia. Quelli che hanno sempre saputo che un certo momento sarebbe arrivato, e dunque erano pronti. Pronti dentro. Pronti a qualcosa. I loro pensieri - le loro intuizioni - si sono agglutinati sopra la pelle come un callo protettivo. La loro esperienza li ha messi in guardia e li ha corazzati.
Ecco: il futuro è di quelli. Quelli come noi.
Abbiamo in mano ferro e cuore. Abbiamo in mano il battito della Storia. E abbiamo una fierezza piena, nucleare, elettrificata, tale per cui ognuno di noi vale cento di loro.
"Chi ha l'intelligenza per calcolarne il numero" - quelli siamo noi.
Il futuro è nostro.
Ascoltate bene: resistete! Il futuro è nostro.
Noi siamo il Grano. E lo sappiamo. Lo abbiamo sempre saputo.
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