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CHI È IL GUERRIERO? A differenza del contemplativo, che tende | Guerrieri per la libertà

CHI È IL GUERRIERO?
A differenza del contemplativo, che tende a risolvere la dualità del mondo in una visione distaccata che trascende la tragedia universale in un superiore Silenzio, l'animo guerriero tende ad affrontare i ritmi del mondo in uno scontro parossistico dove l'elemento emotivo non è rifiutato ma è assunto integralmente, con tutto quello che ne consegue.
Per questa ragione, in ultima analisi, nell'animo guerriero tutto si riduce a due elementi: il combattimento e l'amore, da cui anche l'importanza della figura della Donna, che nel contemplativo è invece del tutto trasfigurata e sublimata, e del Sangue che da elemento impuro dev'essere trasmutato in elemento luminoso. Sempre per tale ragione, sentimenti estremi come l'onore, l'amicizia vissuta fino al sacrificio, l'indignazione profonda o la generosità illimitata sono caratteristiche che lo distinguono sia dal contemplativo che dall'uomo mondano e terricolo.
Le arti più adatte allo spirito guerriero sono la poesia, soprattutto epica e d'amore, e tutte quelle conoscenze che riguardano la natura sottile e ritmica del creato (in qualche caso la stessa Magia, che non va confusa con la stregoneria, arte degenerata e propria ad elementi umani inferiori).
Come contraltare pericoloso, lo spirito guerriero - che vive sempre sul filo di una spada - può facilmente degenerare in atteggiamenti inquietanti quali la brutalità, la ferocia, la "follia" di chi è posseduto da correnti ritmiche non gestibili.
Per queste ragioni, è inevitabile che il guerriero abbia bisogno del contemplativo come sostegno e punto di riferimento (l'immagine medievale del rapporto inscindibile tra cavaliere ed eremita è, da questo punto di vista, straordinariamente significativa).

Gianluca Marletta