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La campagna di criminalizzazione del dissenso era stata ampiam | Giorgio Bianchi Photojournalist

La campagna di criminalizzazione del dissenso era stata ampiamente prevista, quindi ce l'aspettavamo.
Resta comunque difficile immaginare, come qualcuno possa dare il benché minimo credito alle idiozie di questi squinternati.
Rispetto alle tesi farneticanti di questi mentecatti, anche l'ipotesi più strampalata sul complotto pandemico appare fondata su prove granitiche.
Vabbè, Sallusti non fa testo perché per compiacere il suo padrone ha perfino avallato la storia di Ruby Rubacuori nipote di Mubarak.